"Violentata per un’ora": la mamma di Alice accusa "l’uomo nero"

La madre di Alice Neri punta il dito contro l'accusato del crimine: secondo la donna, la vittima sarebbe stata anche violentata per un'ora

"Violentata per un’ora": la mamma di Alice accusa "l’uomo nero"

È arrabbiata la mamma di Alice Neri, la madre 32enne che il 18 novembre 2022 è stata trovata morta nelle campagne di Concordia. È arrabbiata perché ha perso una figlia, ma anche perché questo giallo, sebbene paia essere giunto a delle svolte importanti, starebbe facendo emergere dubbi sulla vita personale della vittima, dubbi che la donna cerca giustamente di dissipare.

Alice era una mamma innamorata della sua famiglia e serena - ha raccontato la mamma di Alice Patrizia Montorsi a Quarto Grado - Aveva avuto dei problemi psicologici dopo il parto che stava affrontando con l'aiuto di una psicologa. Se è andata a quell'aperitivo con il collega, lo ha fatto per chiarire probabilmente la sua posizione di donna sposata. Non avrebbe cercato la soluzione in qualcun altro, ne sono sicura. Lei una vita senza Nicholas non l'avrebbe concepita”.

Nicholas è Nicholas Negrini, marito di Alice, mentre il collega è Marco, che la vittima ha incontrato per un aperitivo prima di perdere la vita. Mamma Patrizia attribuisce anche a quest’ultimo alcune responsabilità, anzi parla addirittura di “concausa”, perché “il killer ha potuto farle del male perché l'amico e collega di lavoro non ha aspettato che partisse e l'ha lasciata da sola nel piazzale. Se avesse aspettato, probabilmente Alice sarebbe ancora viva”.

Indagato per omicidio è un 29enne di origine marocchina, Mohamed Gaaloul, arrestato in Francia, Paese in cui si era recato il giorno dopo l’omicidio. Secondo Patrizia, Alice sarebbe stata aggredita mentre si trovava nel parcheggio dello Smart Cafè dopo l’aperitivo, ed era intenta ad arrotolarsi una sigaretta con il finestrino abbassato. “La mia opinione è che la macchina per forza si è fermata un'ora, lui doveva violentarla - ha aggiunto Patrizia in collegamento con Pomeriggio 5 - Io lo chiamo uomo nero, Mohamed, che ha aggredito mia figlia in piena notte”.

Secondo l’attuale ricostruzione degli inquirenti, Gaaloul si sarebbe infatti avvicinato alla vettura di Alice: lo confermano le telecamere di sorveglianza della zona ma anche la testimonianza di un uomo che ha visto Gaaloul fare questo. Il collega Marco aveva affermato che Alice avrebbe dovuto incontrarsi con qualcun altro quella sera.

Gaaloul, che ha accettato l’estradizione in Italia, si dichiara innocente: afferma di aver accettato un passaggio da una donna bionda ma di non essere rientrato a casa. Questo cozza con la testimonianza della moglie, che ha fatto sapere agli inquirenti che Gaaloul invece fosse rientrato.

Stando alle ipotesi degli inquirenti, dopo essere salito in macchina di Alice, l’uomo l’avrebbe portata in una zona isolata, dove l’auto sarebbe stata ferma dalle 4.04 alle 5.12. Poi la vettura sarebbe stata portata nelle campagne di Concordia. Lo smartphone di Alice è scomparso, ma pare che qualcuno lo abbia acceso il 13 dicembre.

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