Chi è Simone Borgese, il 39enne già condannato per due stupri a Roma

Il 39enne è stato già condannato per aver stuprato un tassista romana, nel 2015, e una studentessa 17enne nel 2014. Oggi l'arresto per un nuovo caso di violenza sessuale

Chi è Simone Borgese, il 39enne già condannato per due stupri a Roma
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Simone Borgese, il 39enne arrestato questa mattina a Roma per la presunta violenza sessuale ai danni di una 20enne, era già noto alla Giustizia per precedenti analoghi. Il suo nome salì agli "orrori" della cronaca quando, qualche anno fa, fu condannato per lo stupro di una tassista romana avvenuto nel 2015. L'anno prima, ma si scoprì solo più tardi, molestò sessualmente una studentessa di 17 anni in un ascensore. Per questo episodio, a novembre del 2022, fu condannato a 2 anni e 10 mesi di reclusione.

Lo stupro della tassista

I fatti risalgono all'8 maggio del 2015. La tassista, all'epoca 43enne, fece salire Borgese a bordo del taxi vicino all'Hotel Ergife, sulla via Aurelia. Dopo una serie di cambi di tragitto indicati dal cliente, la donna si ritrovò in viale della Pescina Gagliarda, una stradina isolata alla periferia della Capitale, in zona Ponte Galeria. Al momento di saldare il conto, Borgese la stordì con un pugno in faccia e poi ne abusò. Prima di darsi alla fuga, rubò alla vittima anche il portafoglio contenente l'incasso della giornata. A pochi giorni dalla violenza sessuale, venne rintracciato dalla Squadra Mobile capitolina e arrestato. "Mi ha preso un raptus", fu la sua spiegazione. Nel 2016 fu condannato a 7 anni di carcere per stupro.

La violenza sessuale in ascensore

L'episodio risale a giugno del 2014. All'epoca 29enne, Borgese molestò sessualmente una studentessa di 17 anni all'interno di un ascensore. La giovane, che denunciò subito l'accaduto, non riuscì però a fornire dettagli utili agli investigatori per risalire l'aggressore. Lo riconobbe tempo dopo, quando i giornali pubblicarono le foto di Borgese in merito alla notizia della tassista. Da lì la svolta nelle indagini fino al processo, che si concluse il 14 novembre 2022 con una condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi di reclusione per l'imputato.

"Il profilo dello stupratore seriale è molto complesso"

L'ultimo episodio risale all'8 maggio scorso, a quanto pare una data ricorrente nel "curriculum" di Borghese. Un caso? "Difficile comprendere a pieno i meccanismi contorti della mente dei predatori sessuali che li conducono ciclicamente a cercare e 'cacciare' nuove vittime", ha detto all'Adnkronos l'avvocato criminalista e scrittore noir Gianluca Arrighi, fondatore di Priya, il pool legale che si batte contro ogni forma di violenza di genere, riguardo al caso di Simone Borgese. "Il profilo dello stupratore seriale è molto complesso e i fattori che possono influire sulla sua personalità sono eterogenei. - ha continuato l'esperto - Gli istinti violenti possono avere origine nel tipo di educazione ricevuta in famiglia oppure in un percorso scolastico che ha favorito modelli di comportamento aggressivi oppure nell'aver vissuto in ambienti socialmente emarginati e degradati, ma anche nell'aver subito in prima persona frustrazioni e violenze di ogni genere, soprattutto in giovane età". Quanto al trattamento terapeutico, Arrighi ha precisato che "alcuni programmi di trattamento possono rivelarsi davvero efficaci". Affinché sipossa ridurre concretamente la possibilità di recidiva, tuttavia, occorre "che il trattamento sia adeguato, specifico e personalizzato.

- ha concluso il ciminalista - Oltre alla cosiddetta terapia biologica, impropriamente chiamata 'castrazione chimica l'esperienza criminalistica ha dimostrato che opportuni percorsi psicoterapeutici, sempre uniti ad altre forme di controllo, possono indurre questi soggetti a contenere le proprie e malate pulsioni sessuali, anche per tutto il resto della loro vita".

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