Pisa, condannato in via definitiva per tentato omicidio: lo trovano a passeggio in centro

Un cittadino cinese, fermato per un controllo mentre passeggiava per le strade di Pisa dalla polizia, è finito in manette nelle scorse ore: era stato condannato in via definitiva ad otto anni di reclusione per tentato omicidio, ma nonostante ciò si trovava a piede libero

Pisa, condannato in via definitiva per tentato omicidio: lo trovano a passeggio in centro
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Era stato fermato mentre passeggiava per un via del centro storico di Pisa, a quanto pare nell'ambito di alcuni controlli sul territorio. Fin qui tutto normale, non fosse per la condanna in via definitiva ad otto anni di reclusione per tentato omicidio colposo che pendeva sul suo capo e che non aveva ancora scontato. E su queste basi, la persona in questione è stata arrestata e condotta in carcere. Protagonista della vicenda che arriva dalla Toscana è un uomo originario della Cina, per un episodio che risale alle scorse ore e si sarebbe come detto svolto in una zona centrale del capoluogo pisano. Sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, tutto sarebbe iniziato ieri sera: il cittadino cinese stava camminando per strada (confondendosi con tutta probabilità con i numerosi turisti che in questo periodo dell'anno affollano la realtà comunale toscana) quando sarebbe stato intercettato da una volante della polizia.

Dopo averlo raggiunto, i poliziotti gli avrebbero chiesto la cortesia di mostrare loro i documenti, in modo tale da poter procedere ad un controllo. Una richiesta alla quale lo straniero non si sarebbe opposto, a quanto sembra. Gli accertamenti successivamente condotti a suo carico hanno però fatto emergere come il nome del cittadino orientale in questione figurasse in un elenco di soggetti ricercati dalla giustizia, in quanto condannato in via definitiva a otto anni di carcere per il reato di tentato omicidio. Va detto che in base alla normativa italiana, la pena per tentato omicidio viene trattata dal legislatore all’interno del libro primo dei “reati in generale”, che raggruppa tutti i reati che sono stati commessi con coscienza e libera volontà. L’ordinamento penale, nello specifico, non disciplina in modo autonomo il delitto tentato di omicidio, ma lo incorpora nell’ampia casistica dei “tentativi di reato”.

L'articolo 56 del Codice Penale stabilisce che "chi compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l’azione non si compie o l’evento non si verifica". Il colpevole del delitto tentato è quindi punito con la reclusione non inferiore a dodici anni, se la pena stabilita è l’ergastolo. Negli altri casi, la giustizia prevede la diminuzione di un terzo o di due terzi della pena per l'omicidio, a seconda di eventuali aggravanti.

Una pena che il protagonista di questa storia non aveva come detto scontato, visto che per ragioni ancora da chiarire del tutto si trovava evidentemente a piede libero. E alla luce di quanto emerso, stamani i poliziotti lo hanno trasferito al carcere Don Bosco.

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