Don Massimo Biancalani non avrebbe finora espresso parole di condanna nei confronti del trentaduenne migrante che ha tentato di stuprare una donna in parrocchia. Questa l'accusa rivolta dal Comitato dei Residenti di Vicofaro al "parroco dei migranti", con questi ultimi che imputano inoltre al sacerdote pistoiese di aver fornito una versione dei fatti più edulcorata ponendo l'accento sul fatto che a bloccare lo straniero e ad impedirgli di stuprare la vittima siano stati altri due migranti."Dobbiamo fare i complimenti a don Biancalani, che è davvero bravissimo a ribaltare la realtà dei fatti a suo favore. In sostanza la notizia secondo lui sarebbe che grazie all’intervento di due dei suoi ospiti una ragazza sarebbe stata salvata da un tentativo di violenza - hanno attaccato i residenti, in una nota inviata al quotidiano La Nazione - non abbiamo sentito da parte sua una sola dichiarazione di condanna per il responsabile dell’aggressione.
La sua unica preoccupazione sembra essere la difesa a oltranza del suo centro di accoglienza e della sua persona, incurante dei problemi che ha provocato, rendendo invivibile un intero quartiere. La notizia vera comunque è la sua ammissione che nel centro sarebbero ospitate persone pregiudicate, e condannate per reati gravi, nonché affette da gravi problemi mentali. In sostanza, potremmo dire che vivere in questo quartiere è come abitare accanto a una prigione dove i detenuti sono liberi di uscire senza nessuno che controlla". Un episodio, quello avvenuto pochi giorni fa, che continua a far discutere. Il segretario regionale della Lega, Luca Baroncini, ha chiesto l'intervento del governo, chiedendo ed ottenendo inoltre un incontro al Viminale. Ma a preoccupare una parte dei residenti è anche il progetto di sviluppo del centro di accoglienza.
"Apprendiamo con stupore che ci sarebbe stata una riunione alla presenza del vescovo nella quale si sarebbe discusso, secondo le parole di don Biancalani, di creare una rete tra le diocesi, per estendere il "modello pistoiese". Secondo il parroco quello pistoiese si candida a essere un modello quantomeno esportabile e condiviso, tanto da richiedere un investimento in termini di risorse - ha concluso il comitato - onestamente alla luce dei risultati ottenuti, dubitiamo molto che Vicofaro possa essere ritenuto un modello di successo esportabile in altre realtà.
Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni affinché vengano presi provvedimenti al più presto per garantire la sicurezza dei residenti del quartiere, nonché delle persone ospitate a Vicofaro prima che avvenga l’irreparabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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