Due egiziani, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani, sono stati arrestati per l'omicidio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il 19enne ucciso a Chiavari e poi gettato in mare verosimilmente tra domenica e lunedì scorso. Il cadavere, riaffiorato al largo di Santa Margherita Ligure lunedì pomeriggio, era privo di mani e testa. Gli arti, poi recuperati dai sommozzatori, hanno agevolato l'identificazione del ragazzo.
Chi sono i due egiziani arrestati
Come anticipa il Secolo XIX, agli indagati vengono contestati i reati di omicidio e soppressione di cadavere. Si tratta del titolare e di un dipendente della barberia Tito's di via Merano, a Sestri Ponente, in cui lavorava Adalla. L'attività ha anche una succursale a Chiavari, in corso Dante, dove si presume sia stato ucciso il ragazzo. Sentiti domenica pomeriggio dal sostituto procuratore Daniela Pischetola, a capo dell'inchiesta, i due stranieri avrebbero reso solo parziali ammissioni. Fatto sta che sono usciti dalla procura a tarda sera, attorno alle ore 22.30, scortati entrambi dai carabinieri del Nucleo radiomobile.
Il video
A imprimere una svolta nel caso sarebbe stato un video estrapolato da una telecamera di sorveglianza di Chiavari che avrebbe ripreso uno dei due indagati mentre scaraventava qualcosa - forse un sacco - nel fiume Entella, in un orario verosimilmente compatibile con le tempistiche dell'omicidio. I carabinieri del reparto operativo e del nucleo investigativo di Genova, che lavorano alle indagini in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Chiavari, ipotizzano che la testa del 19enne sia stata gettata nel corso d'acqua con anche l'arma del del delitto.
Il cadavere trasportato in taxi
Sulla scorta degli elementi investigativi raccolti sinora, tra cui un secondo filmato che immortala Abdalla ancora vivo domenica mattina, è probabile che l'omicidio sia avvenuto nell'arco delle 24 ore successive. Il 19enne sarebbe stato colpito con un punteruolo a cuore, stomaco e fegato. Poi i killer hanno infilato il cadavere in una valigia e lo hanno portato da Genova a Chiavari a bordo di un taxi. Qui si sono disfatti dei resti gettandoli in mare. Quanto allo smembramento, i due indagati si sono accusati l'un l'altro.
Il movente del delitto
Il movente del delitto sembrerebbe riconducibile alla volontà del ragazzo di lasciare il lavoro. Intervistato qualche giorno fa dal Secolo XIX, il titolare della barberia aveva negato di aver avuto mai dissidi con il 19enne per questioni lavorative.
"Lavora qui da due mesi, - erano state le sue parole - non lo vedo da una settimana". Il cugino di Abdalla, invece, aveva riferito di una lite tra il ragazzo e il suo capo. Al momento non si esclude nessuna pista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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