La morale virtuale del maschio violento

Eliza infatti muore prima, ancor prima di tentare la fuga, muore a causa di un uomo dall’ego debolissimo ma pure per i pericoli del mondo dei social

La morale virtuale del maschio violento
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Una triste costante. L’anno nuovo si apre col primo femminicidio di cui abbiamo notizia: quello di Eliza Stefania Feru, uccisa dal marito Daniele Bordicchia (nella foto) nella notte tra il 4 e il 5 gennaio con un colpo d’arma da fuoco. Una tragedia che da un lato ripugna, dall’altro si aggiunge a uno schema già noto, al quale ci stiamo disperatamente abituando: lui un soggetto fragile, che aumenta la propria smania di controllo e che infine esplode nel delirio narcisistico; lei che si riscuote e matura una scelta di libertà, che cerca quindi di sganciarsi dal manipolatore ma non riesce a salvarsi. Eliza infatti muore prima, ancor prima di tentare la fuga, muore a causa di un uomo dall’ego debolissimo ma pure per i pericoli del mondo dei social, che anche in questa vicenda hanno ricoperto un ruolo essenziale, hanno cioè aggiunto tossicità o l’hanno perfino creata, come dentro un assurdo gioco di specchi, una specie di danza schizofrenica dove le impressioni sono certezze e l’apparenza si irrobustisce via via in realtà. Una realtà, deviata e assurda, fatta soprattutto di dichiarazioni pubblicate su Facebook, dove anche qualche ora prima della strage Daniele Bordicchia parlava del suo carattere (definito pazzo) e della sua personalità (incline non al perdono, bensì alla vendetta). Frasi, immagini, post che esprimono radicalità e orgoglio, e che sono da collegare anche ad alcuni messaggi di Eliza, scoperti da Daniele e vissuti da lui come attestazione di un avvenuto tradimento, come verdetto della fine amorosa, ufficializzata poi tramite il sigillo dei social.

Su questo punto specifico, ovvero sul ruolo che la comunicazione virtuale ha avuto in quest’ennesimo caso occorre riflettere a fondo.

Soprattutto occorre prendere coscienza di quanto i nuovi media possano essere fonte di aberrazione, quanto possano falsare il dato reale e aggravare, meglio ancora vampirizzare in modo irreversibile la verità che ci circonda: è quanto è successo a quest’uomo, capace di annientare prima la moglie e poi sé stesso.

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