È passato quasi un anno da quando la piccola Diana Pifferi, poco meno di un anno e mezzo, morì di stenti dopo essere stata lasciata una settimana da sola in casa lo scorso luglio, un un appartamento di Ponte Lambro, a Milano. La madre, attualmente in carcere, era stata dal compagno a Leffe: Alessia Pifferi è accusata di omicidio volontario pluriaggravato, ed emergono dettagli sempre più cupi di questa vicenda.
Quarto Grado ha mandato in onda i filmati in cui Pifferi racconta agli inquirenti, da cui è costantemente incalzata, la sua intera versione della storia, partendo da quando, durante le feste natalizie del 2021 ha attraversato una crisi con il compagno, che ventilò di lasciarla il 23 dicembre: “Proprio adesso all’antivigilia di Natale me lo dice? Non mi fa neanche il regalo?”, ha commentato con chi la interrogava.
La donna ha inoltre raccontato agli inquirenti di essere tornata con il compagno il 2 giugno 2022 e di aver lasciato in altre occasioni la figlia da sola per un intero fine settimana, con due biberon pieni di latte e bottigline di acqua e tè - sebbene Diana Pifferi fosse quasi in età tale da aver completato il divezzamento.
Quando gli inquirenti le hanno chiesto se avesse preoccupazioni in quei frangenti, Alessia Pifferi ha risposto: “Ero sempre molto agitata dentro”. In merito all’ultima volta in cui ha lasciato la figlia da sola, ha ammesso inoltre di temere che la piccola potesse non mangiare, uscire dal lettino o avere un malore. “Sapevo di fare una cosa che non andava fatta. Perché poteva succedere qualunque cosa”, ha aggiunto chiosando di aver creduto “di portarla anche al punto di morire no”. In altre parole, la donna ha dichiarato di non credere che la figlia potesse morire di stenti, come invece è accaduto.
Quarto Grado ha mostrato alcune immagini dell’appartamento in cui vivevano Diana e Alessia Pifferi. Nel bagno spicca l’abito rosso preferito dalla donna, ordinatamente appeso su una gruccia, mentre nel bidet fanno capolino i peluche della figlia.
Ma è l’immagine della cucina che colpisce particolarmente: sul ripiano di un mobile si vede la boccetta di benzodiazepine, che, stando al racconto di Pifferi, fu lasciata da un uomo che aveva frequentato. La boccetta è situata nei pressi dei biberon e delle altre stoviglie usate in casa: nei capelli di Diana Pifferi furono trovate tracce di benzodiazepine presumibilmente da contaminazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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