Omicidio Sharon Verzeni, sequestrato un garage: dentro c'era anche una branda

L’avvenimento potrebbe non avere a che fare con l’omicidio della donna accoltellata a Terno d'Isola, tuttavia i carabinieri hanno sequestrato un garage nei pressi della scena del crimine

Omicidio Sharon Verzeni, sequestrato un garage: dentro c'era anche una branda
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È un caso di difficile soluzione quello dell’omicidio di Sharon Verzeni: per questa ragione gli inquirenti stanno battendo tutte le piste possibili. C’è un dettaglio, che forse non c’entra nulla, ma ha bisogno comunque di ulteriori accertamenti, e questo dettaglio ha attirato l’attenzione degli investigatori. Nei pressi del luogo in cui Sharon è stata aggredita a Terno d’Isola, è stato infatti posto sotto sequestro dai carabinieri un garage: i sigilli sono stati apposti questa mattina.

In questo vano auto c’era una branda per dormire e anche alcuni oggetti di uso quotidiano: il sequestro è scattato per questo, perché il garage è stato segnalato in quanto utilizzato come luogo per riposare. Il proprietario è un italiano e sarà sentito anche per capire chi possa aver occupato quello spazio. Tuttavia ci sono diverse domande cui gli inquirenti dovranno rispondere: il garage è stato effettivamente usato come camera da letto? Da chi? E cosa c’entra con l’omicidio di Sharon?

L’ipotesi al vaglio, come riporta il Corriere della Sera, riguarda le vie di fuga dell’assassino, che nella notte del 30 luglio ha colpito la 33enne nei pressi di un condominio a Terno d’Isola in provincia di Bergamo. L’allarme è stato lanciato dalla stessa Sharon mentre era ancora viva: la donna ha chiamato il 118, ma non ha fornito l’identità dell’aggressore, il che spinge a ipotizzare che il killer fosse una persona a lei sconosciuta.

Nel condominio afferente al garage abitano alcune famiglie e presenta una recinzione aggirabile. Non ci sono videocamere di sorveglianza in quel punto, come invece accade nei dintorni. Ci si domanda inoltre se quel garage possa essere stato utilizzato appunto come via di fuga. Intanto proseguono le indagini a carico di ignoti sui reperti della scena del crimine e sul corpo della vittima, per cui i Ris di Parma sono al lavoro. Saranno analizzate anche le suppellettili rinvenute nel garage oggetto del sequestro.

Lo scorso 3 agosto si sono svolti i funerali della donna a Bottanuco. Il suocero di Sharon, Mario Ruocco, padre del marito Sergio, ha ipotizzato cosa potrebbe essere accaduto, dato che la donna usciva a passeggiare la sera su consiglio del nutrizionista: “Magari in quel bar dove andava a fare colazione bar qualcuno la affiancata. Quello che penso io è che qualcuno le ha fatto qualche avance, lei ha rifiutato e se n'è andata. Speriamo lo prendano […] Mio figlio era in casa casa a dormire. Lui la stava aspettando, aveva visto che era in ritardo, e invece sono arrivati i carabinieri e l'hanno tirato giù dal letto.

Lui è rimasto scioccato […] Sergio non dice niente, l'hanno interrogato e continueranno a interrogarlo ancora”. Stando al racconto del suocero, i due erano sposati civilmente e stavano pensando di avere un figlio.

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