Botte alla figlia che rifiuta le nozze combinate. Lei finge di svenire e si salva

L'uomo, un cittadino del Pakistan residente a Matera, è stato arrestato per maltrattamenti e costrizione al matrimonio. In più di un'occasione ha picchiato la figlia minorenne che non voleva sposare il cugino

Botte alla figlia che rifiuta le nozze combinate. Lei finge di svenire e si salva
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Picchiata e umiliata dal padre per essersi opposta alle nozze combinate con un cugino più grande, scelto dai familiari, nella terra d'origine. Accade a Matera, dove un 37enne di origini pakistane è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e costrizione al matrimonio. Come apprende l'Adnkronos, in più di una occasione l'uomo avrebbe malmenato la figlia minorenne, arrivando a colpirla con violenza anche il manico di una scopa. In un episodio la ragazza ha finto di svenire per evitare il peggio e salvarsi.

Le nozze combinate

Una storia che ricorda la drammatica vicenda di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa a Novellara nell'aprile del 2022 dai familiari, ma per fortuna con un epilogo meno tragico. Stando a quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile di Matera, che indagano sul caso, la ragazza avrebbe subito continue vessazioni e maltrattamenti dal padre perché non voleva sposare il cugino, peraltro a lei sconosciuto. Il matrimonio era stato già concordato e avrebbe dovuto essere celebrato in Pakistan. La giovane, pur di non convolare a nozze, ha incassato le botte per mesi. Finché non ha trovato il coraggio di denunciare.

Le botte e le umiliazioni

Come è emerso dalle indagini, la vittima veniva sottoposta a continue umiliazioni, con una costante pressione psicologica ed emotiva da parte del genitore. Non solo le sarebbe stato imposto il matrimonio con un uomo adulto, ma sarebbe stata fortemente limitata anche nelle libertà personali. Il padre le avrebbe proibito di scegliere le proprie amicizie, uscire in compagnia di coetanei e vestire come desiderava. Inoltre le sarebbe stato sottratto il telefono cellulare per lunghi periodi, in modo da impedirle di interagire con altre persone.

Picchiata con una scopa

Un episodio in particolare, risalente allo scorso 15 aprile, ha rischiato di degenerare. Quella sera il padre ha scoperto che la figlia, contravvenendo ai suoi divieti, stava chattando con un ragazzo. Infuriato, l'uomo ha afferrato un paio di forbici e tagliato in malo modo i lunghi capelli della ragazza. Dopodiché si è accanito su di lei con una scopa, colpendola al punto tale da rompere il manico, nonostante la moglie lo implorasse di fermarsi. Soltanto fingendosi svenuta la giovane è riuscita a evitare la brutale punizione. Nelle ore successive si è recata al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato diverse contusioni sul corpo. Da lì la segnalazione all'autorità giudiziaria e le successive indagini della polizia.

L'arresto del padre

L'esito iniziale degli accertamenti investigativi ha portato all'adozione della custodia cautelare in carcere per il padre.

Successivamente, il provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti dell'uomo è stato convertito nella misura degli arresti domiciliari. La ragazza, invece, è stata sottoposta ai necessari accertamenti di natura sanitaria e poi affidata ai servizi sociali, come previsto dal Codice Rosso.

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