Quei 21 minuti fatali nell'omicidio di Giulia: cosa è accaduto

Potrebbe essere importante ricostruire cosa sia accaduto tra l'ultimo vocale inviato da Giulia Cecchettin e la prima aggressione: l'interrogatorio di Filippo Turetta potrebbe risultare rivelatore

Screen Quarto Grado
Screen Quarto Grado
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Ci sono 21 minuti di “buco” nella ricostruzione che gli inquirenti stanno cercando di recuperare nell’omicidio di Giulia Cecchettin. Quei 21 minuti, relativi alla tarda serata dell’11 novembre scorso, sono quelli che vanno dal momento in cui lo smartphone della giovane si è spento al momento in cui lei, sull’auto di Filippo Turetta, è giunta nel parcheggio vicino all’asilo di Vigonovo, a 150 passi dalla propria casa. Ciò che Filippo ha detto ieri al pm, unito a ciò che, eventualmente, è stato trovato nell’autopsia, potrebbe essere fondamentale.

I 21 minuti iniziano alle 22.43, ovvero quando Giulia invia il suo ultimo vocale alla sorella Elena Cecchettin. Il vocale è stato fatto ascoltare a Quarto Grado: “Più che altro perché mi piacerebbe trovare un vestito, tipo… tipo come sei andata tu, sei presa, sei andata, dici: ‘Tanto è Zara, chi se ne frega’. Il problema è che non c’è proprio niente perché essendo freddo dovrei trovare qualcosa di un po’ invernale. E… non lo so, tutte le cose… tutti i vestiti invernali che ci sono mi fanno schifo tutti”.

In pratica, Giulia parla alla sorella dell’abito che sta cercando per la seduta di laurea imminente. Ha a che fare con ciò che è successo dopo? Da un lato la famiglia e le amiche di Giulia sostengono che Filippo fosse “possessivo”, dall’altro è stato raccontato come Filippo non avrebbe visto di buon occhio il traguardo della laurea per Giulia. Nell’audio non ci sono i rumori di fondo, tipici ad esempio del fast food in cui i due giovani avevano cenato, eppure risulta agganciata la cella del centro commerciale.

Alle 22.45, solo due minuti dopo l’ultimo vocale, lo smartphone di Giulia risulta spento. Qualcuno, lei o Filippo, l’hanno spento? Si è, banalmente, scaricato? Oppure si è spento per caso mentre Giulia inviava l’sos? Alcuni smartphone infatti presentano l’impostazione per l’sos nella schermata di spegnimento: quest’impostazione era sul telefono di Giulia? È certo che il telefono non abbia mandato nessuna richiesta di emergenza.

Alle 23.04 la Grande Punto nera di Filippo era già, come detto nel parcheggio, mentre alle 23.18 un vicino chiama i carabinieri dopo aver assistito alla presunta prima aggressione.

Cosa è successo in questi ulteriori 14 minuti? L’autopsia ha indagato anche per eventuale violenza sessuale, ma è possibile che l’interrogatorio di Filippo possa essere eloquente a ricostruire tutto ciò che è accaduto dall’ultimo vocale in poi.

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