Era stato arrestato due volte nel giro di pochi giorni: prima per aver tentato di rapinare ed aver devastato una farmacia, poi per aver danneggiato l'abitazione di due connazionali con un palo di ferro. Ma nemmeno in tribunale sarebbe riuscito a tenersi a freno: dopo la convalida della misura cautelare della detenzione in carcere, l'imputato ha minacciato il giudice e lanciato una sedia all'indirizzo del pubblico ministero. Protagonista della vicenda surreale, verificatasi a Lucca, è un ragazzo di 23 anni originario del Marocco, con alle spalle diversi precedenti per rapina. Stando a quanto riportato dalla stampa locale tutto sarebbe iniziato mercoledì scorso a Capannori, in provincia di Lucca. Dopo essere entrato in una farmacia della zona, il giovane ha chiesto alla farmacista un medicinale acquistabile solo tramite ricetta medica.
Lui non ne era in possesso e la dipendente non ha quindi potuto venderglielo. Ma il nordafricano, incurante della normativa, avrebbe preteso comunque il farmaco richiesto, insultando e minacciando la farmacista. “Se non me lo dai tu, me lo prendo da solo”, le avrebbe detto, promettendo oltretutto di darle fuoco qualora non avesse obbedito. E ormai del tutto fuori di sè, avrebbe prima cercato di rubare l'incasso della giornata dal registratore di cassa, per poi colpire gli scaffali del negozio e danneggire la merce esposta. Sul posto sono quindi intervenuti gli esponenti delle forze dell'ordine, che hanno provveduto a riportarlo alla calma e ad arrestarlo. Il giovane marocchino è quindi finito agli arresti domiciliari, senza però rispettare la misura: nelle ore immediatamente successive all'episodio in questione, sarebbe uscito di casa brandendo una spranga.
E per motivi ancora da chiarire del tutto, si sarebbe diretto verso l'appartamento nel quale vivevano altri due cittadini marocchini, prendendolo di mira: a suon di colpi ha distrutto delle fioriere, sfondato al porta d’ingresso dell’abitazione e danneggiato un'autovettura. A quel punto, è stato nuovamente fermato dai carabinieri per violazione delle misure cautelari, danneggiamento e tentata violazione di proprietà privata. Ieri è poi comparso di nuovo in tribunale, dichiarando di essere evaso dai domiciliari per recarsi ad acquistare una dose di cocaina.
Il caos si è però scatenato quando il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere: lo straniero se l'è presa con lui, prendendolo a male parole.
Non contento, avrebbe tentato di colpire con una sedia il pm ed avrebbe insultato anche il suo stesso avvocato, reo a suo avviso non lo avrebbe difeso a dovere. Lo straniero è infine stato condotto presso il penitenziario locale, in attesa del processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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