Salvini ha detto solo ciò che pensano tutti

Salvini ha commentato con la frase "Non ci mancherà" riferendosi alla morte del cittadino maliano che ha aggredito la polizia

Salvini ha detto solo ciò che pensano tutti
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Direttore Feltri, i progressisti sono insorti contro il ministro Matteo Salvini perché ha commentato l'uccisione del cittadino del Mali che alla stazione di Verona ha aggredito il personale di polizia con questa frase: «Non ci mancherà». E ci credo io che non ci mancherà un tizio che si è reso autore di più danneggiamenti e di ripetute violenze, che se ne andava in giro armato di coltello puntandolo contro chiunque, tanto da indurre gli agenti della polizia locale a scappare, e che ha mostrato di non avere alcun rispetto verso gli uomini e le donne in divisa che rappresentano lo Stato sul territorio. Neppure a me mancherà. E sono convinto che sia finita bene perché questapersona avrebbe potuto uccidere poveri passanti e malcapitati. Lei cosa ne pensa?
Federico Gatti

Caro Federico,
il 26enne del Mali morto ieri mattina davanti alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova dopo l'aggressione nei confronti di un poliziotto non mancherà neppure ai progressisti i quali tuttavia si stracciano le vesti poiché Matteo Salvini ha scritto quello che essi stessi pensano e che pure noi cittadini, che ne abbiamo ormai abbastanza di questi quotidiani episodi di violenza, pensiamo. L'immigrato in questione non mancherà agli italiani e nemmeno alla sinistra, che ritiene necessario salvare i migranti dalle acque del Mediterraneo per scaricarli in Italia alla stregua di merce, dimenticandosi poi della loro esistenza. Un sistema spietato, una macchina crudele e disumanizzante quella dell'accoglienza alla maniera rossa, macchina che fabbrica criminali e disperati, che affollano ormai le nostre strade da Nord a Sud, dal centro alle periferie di città grandi e piccole. Forse è poco delicato dire, a proposito del morto, che non ne sentiremo la nostalgia, ma non mi pare delicato neppure prendere un coltello e minacciare passanti e poliziotti. Memore, come tutti noi, dei fatti di sangue recenti, in cui, nelle medesime circostanze, un poliziotto di Milano, Christian, ha quasi perso la vita a causa delle coltellate inferte da un extracomunitario, il collega di Verona ieri mattina si è giustamente difeso tutelando la collettività intera e non soltanto se stesso, dal momento che l'individuo straniero aveva mostrato e dimostrato tutta la sua intenzione di adoperare l'arma. Pensiamo forse che dell'aggressore in questione percepirà la mancanza la segretaria del Pd Elly Schlein? Non credo proprio. Sta emergendo con sempre maggiore virulenza una problematica di sicurezza connessa e determinata dalle politiche di accoglienza indiscriminata di chiunque che la sinistra ha imposto agli italiani e portato avanti per lustri. Politiche distruttive per il Paese e per la collettività. Innanzitutto sarebbe opportuno, al fine di porre un argine a questa deriva, bloccare i flussi clandestini e Giorgia Meloni ha provveduto a farlo intervenendo con la realizzazione di un preciso piano, che però ha incontrato ostacoli posti dalla magistratura. C'è poi un altro elemento da considerare e da non sottovalutare: la stanchezza degli abitanti della penisola che non ne possono più di vivere nella insicurezza, di subire furti, aggressioni, rapine. Salvini, così come altri esponenti del centrodestra, comprendono ed interpretano nient'altro che questo sentimento diffuso di prostrazione e frustrazione. E per questo vengono accusati di essere populisti, fascisti, razzisti.

I radical-chic non si accorgono che il commento di Salvini è quello che hanno fatto decine e decine di milioni di

italiani, i quali, ormai messi duramente alla prova, quando viene silurato un delinquente che se ne va a zonzo impugnando il coltello, non si mettono in lutto bensì pensano: «Uno in meno». Siamo forse tutti fascisti per questo?

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