"Sbirri, vi accoltello: sono minorenne, tanto non potete farmi nulla". Queste le parole con cui un ragazzino di 13 anni di origine straniera residente a Firenze ha minacciato e sfidato i poliziotti, intervenuti su segnalazione di un passante per evitare che rubasse uno scooter insieme ad un complice di 15 anni (anch'egli di origini straniere, per quanto nato in Italia). A dispetto della giovanissima età, il teenager non si sarebbe però posto alcun problema nell'aggredire le forze dell'ordine. Stando a quanto riportato dai media locali, i fatti si sono svolti nelle scorse ore in un'area non troppo distante dal centro storico del capoluogo toscano, nella zona di Rifredi.
Tutto è iniziato quando un finanziere in borghese avrebbe notato i due minorenni, impegnati nel tetativo di rubare un ciclomotore parcheggiato in viale Morgagni: il più giovane faceva da palo e osservava la situazione, mentre l'altro stava tentando di manomettere il manubrio del mezzo per poi portarlo via. A quel punto l'uomo si sarebbe diretto verso di loro, per chiedere conto di quel che stavano facendo e qualificarsi. Quando il militare ha mostrato loro il tesserino e ha chiesto ai due i documenti, il maggiore gli avrebbe spontaneamente consegnato anche un coltello a serramanico che aveva in tasca. L'altro, invece, avrebbe iniziato a protestare e ad inveire contro di lui perché non aveva a quanto pare la minima intenzione di farsi identificare. Alla luce di quel che stava accadendo, l'uomo ha così provveduto ad allertare la polizia, chiedendo l'arrivo sul posto di una volante. E alla vista degli agenti, il giovanissimo straniero avrebbe letteralmente dato in escandescenze: li avrebbe minacciati ed aggrediti, asserendo di godere di un certo margine di impunità in quanto non ancora maggiorenne.
E li avrebbe invitati ad andarsene, visto che (a suo dire) in caso contrario non avrebbe esitato ad accoltellarli. Gli operatori sono riusciti ad ogni modo a calmare il ragazzino, il quale insieme all'amico è stato poi accompagnato in questura. Tutti e due sono quindi stati riaffidati ai genitori, ai quali sono state chiarite le circostanze con cui hanno agito gli adolescenti. Per il tredicenne non è scattata la denuncia, poiché non avendo compiuto 14 anni non è imputabile.
È stato però segnalato all'autorità giudiziaria minorile con l'accusa di concorso in tentato furto, rifiuto di fornire le generalità e minacce a pubblico ufficiale. Il sodale è invece stato denunciato per tentato furto e possesso ingiustificato di oggetti atti a offendere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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