"Lo straniero ci terrorizzava da giorni". La denuncia dell'imprenditore

Emergono nuovi dettagli sul caso di Alberto Biancalana, il ristoratore di Torre del Lago (Toscana) deceduto per un malore a seguito dell'aggressione di un trentatreenne marocchino: lo straniero aveva già aggredito una guardia giurata dell'ospedale e seminava il panico da giorni nella zona

I soccorritori intervenuti a Torre del Lago
I soccorritori intervenuti a Torre del Lago

Il trentatreenne marocchino aveva più volte aggredito alcuni utenti ed una guardia giurata del pronto soccorso dell'ospedale Versilia, negli ultimi giorni. E il divieto di ritorno sul territorio comunale di Viareggio successivamente impostogli non è stato minimamente rispettato. A poco più di ventiquattr'ore dalla morte del ristoratore Alberto Biancalana, continuano ad emergere dettagli sull'episodio che è costato la vita all'imprenditore toscano, scomparso a causa del malore accusato dopo l'aggressione da parte dello straniero (poi arrestato dai carabinieri). E il quadro che sta delineandosi è quello di una persona che da giorni teneva in scacco Torre del Lago, dando in escandescenze e terrorizzando commercianti e residenti.

La testimonianza di un altro ristoratore

"Quella sera, mentre guidavo, mi si è parato davanti. Si vedeva che era completamente fuori di testa. Non mi voleva far passare, urlava e sbraitava - ha ad esempio dichiarato al quotidiano La Nazione un altro ristoratore di Torre del Lago, Giacomo Pezzini a proposito del nordafricano - ho accelerato e l’ho superato non senza difficoltà, ma mi sono reso conto che avrebbe comunque potuto dar fastidio a chi ancora lavorava nei due locali aperti giovedì sera a quell’ora. Così ho chiamato i carabinieri. E ho spiegato loro la situazione dicendo di intervenire perché quel giovane era particolarmente fuori di sé e avrebbe potuto fare danni o fare del male a qualcuno". Proprio quel che si è verificato. "Aveva sollevato una grossa pietra e con quella stava danneggiando l’auto di Alberto Biancalana. Aveva già infranto il tappo del serbatoio di benzina, forse nel tentativo di dare fuoco alla macchina - ha chiosato - Alberto e l’altro titolare del ristorante erano fuori che cercavano di calmarlo. Poi il marocchino si è buttato per terra e a quel punto sono arrivati i carabinieri che l’hanno preso in custodia. Ho lasciato Alberto che ancora raccontava ai militari la sua versione. Mai e poi mai avrei pensato al successivo epilogo".

E dopo la Lega, sulla vicenda è intervenuta anche la sezione locale della Confcommercio, che ha ribadito all'amministrazione comunale di centrosinistra la necessità di una "stretta" sulla sicurezza.

"Questo episodio ci lascia senza parole, un imprenditore che perde la vita nella propria attività in questo modo è motivo di grandissima tristezza e anche di riflessione - la posizione dell'associazione, espressa in un comunicato - Ora è il momento del dolore e non della polemica ma è certo che il tema della sicurezza sia sempre più all’ordine del giorno e meriti maggiore attenzione da parte di tutti, visto che le imprese del commercio sono in prima linea riguardo a questi fatti di cronaca".

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