La studentessa che ha denunciato Borgese: “Giusto farlo, mi ha manipolata”

Parla la giovane che ha denunciato i presunti abusi sessuali subiti da Simone Borgese, l’uomo condannato per lo stupro della tassista nel 2015

La studentessa che ha denunciato Borgese: “Giusto farlo, mi ha manipolata”
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Dall’8 maggio 2015 all’8 maggio 2024. Due date, due accuse di stupro da donne diverse ma avvenuti presumibilmente con un modus operandi simile. È in custodia cautelare ai domiciliari Simone Borgese, 39enne romano, dopo la nuova denuncia di violenza sessuale ricevuta da una studentessa avvicinata ad una fermata d’autobus sulla Magliana a Roma.

La sopravvissuta alla violenza ha parlato ai microfoni di LaPresse per raccontare la sua storia: “Non mi sono pentita di aver denunciato perché era la cosa giusta da fare e il prima possibile”. La studentessa era stata avvicinata con la richiesta di un’indicazione stradale. Non ha potuto fare a meno di notare che l’uomo fosse trasandato, ma la pressione del momento l’ha spinta a salire con lui in auto. “Io continuavo a dirgli ‘nella tua macchina non salgo’ - ha spiegato la giovane - E lui ha iniziato a farmi sentire in colpa perché non lo stavo aiutando. Mi diceva ‘non mi stai aiutando in una situazione come questa’, poi continuava a ripetere che aveva il telefono scarico. E ancora ‘se io mi perdo come faccio?’ È stato veramente un attore, un manipolatore. Non sarei mai salita sulla macchina di uno sconosciuto. Non sono stata abbastanza lucida per la situazione che si era creata, vedevo le macchine ferme da un lato e dall'altro della strada, il traffico, lui con lo sportello aperto”.

Invece di recarsi sul raccordo anulare, dove Borgese aveva detto di dover andare, avrebbe imboccato una serata isolata e, dopo aver sottratto lo smartphone alla studentessa, l’avrebbe prima molestata e poi violentata. Alla fine la avrebbe lasciata nei pressi di Villa Bonelli: qui la giovane ha preso un treno e si è confidata con due coetanee: “In quel momento non avevo bene in mente che cosa fare, ma sapevo solo che volevo starmene a casa e stare in un posto tranquillo. Sono state queste due ragazze che mi hanno aiutato a venire qui in questura a denunciare. Arrivata lì ho trovato una poliziotta che mi ha assistita e che ha preso la denuncia”.

Poi gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità di Borgese, sia attraverso la testimonianza della giovane, che lo ha identificato in una foto segnaletica, sia con le telecamere di videosorveglianza, che hanno tra l’altro inquadrato la targa dell’automobile.

Borgese era infatti già noto alle forze dell’ordine per essere stato condannato a 7 anni di carcere per lesioni, abusi sessuali e rapina - aveva portato via anche l’incasso della giornata - ai danni di una tassista nel 2015. Era uscito di prigione nel 2021, alla fine della pena.

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