È stato eletto probabilmente alla quinta votazione questo 265esimo Papa. Negli ultimi 167 anni, nei precedenti 11 Conclavi la decisione è stata sempre raggiunta in tempi rapidi: da un minimo di due giorni a un massimo di cinque. Secondo quanto riporta il sito Zenit, in termini statistici, i più rapidi furono quelli che portarono all’elezione di Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci) nel 1878 e Pio XII (Eugenio Pacelli) nel 1939: due soli giorni e tre votazioni. Per quest’ultimo, è una curiosità, non vi erano dubbi sul suo nome ma Pacelli, anche se entrò in Conclave "già Papa" non fu eletto al "primo colpo".
Anche in quel caso i cardinali elettori (erano 63 e in gran parte italiani) sentirono il bisogno di discutere e scambiare opinioni. Il Conclave più lungo invece fu nel 1922. Ben 5 giorni e 14 scrutini per eleggere Pio XI (Achille Ratti). Oltre ai due Conclavi più brevi (Leone XIII e Pio XII), si contano tre Conclavi con quattro scrutini: nel 1846, per Giovanni Maria Mastai Ferretti che assunse il nome di Pio IX, quell’anno i votanti erano 50; per Albino Luciani (Giovanni Paolo I) nell’agosto del 1978, i votanti erano 111; e per Joseph Ratzinger (Benedetto XVI) nel 2005, i votanti erano 115. Sei votazioni furono invece necessarie per Giovanni Battista Montini, Paolo VI nel 1963. In quell’occasione i cardinali elettori erano diventati 80. Sette votazioni portarono all’elezione nel 1903 di Giuseppe Sarto, San Pio X e nell’ottobre del 1978 furono 8 gli scrutini per l’elezione di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II. Tra gli scrutini più numerosi, ne occorsero 11 per eleggere Angelo Giuseppe Rancalli 538em;">(Giovanni XXIII) nel 1958, seguito da Giacomo della Chiesa (Benedetto XV) nel 1914 dopo dieci votazioni e Giuseppe Melchiorre Sarto (San Pio X) nel 1903 dopo sette scrutini.
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