Sette ragazzi italiani picchiati a Varsavia: "Forse scambiati per altre persone"

L'aggressione è avvenuta all'esterno di una discoteca di Varsavia, per mano di una gang di picchiatori armati di tirapugni

Sette ragazzi italiani picchiati a Varsavia: "Forse scambiati per altre persone"

Brutta e dolorosa disavventura per 7 ragazzi italiani in vacanza a Varsavia, aggrediti nella notte fuori da una discoteca. I giovani, tutti sui venti anni, sono stati assaliti alle spalle e picchiati intorno alle 4 di notte tra venerdì e sabato. Le vittime sono residenti a Scandicci, nella Città metropolitana di Firenze, ed erano partiti alla volta della Polonia giovedì scorso per andare a trovare due amici che stanno studiando nel Paese slavo per l'Erasmus.

In base alle ricostruzioni fatte dalla polizia locale, l'aggressione sarebbe stata perpetrata da una banda di picchiatori armati di tirapugni e intenzionati a lasciare ferite profonde sulla pelle dei loro bersagli, per motivi ancora sconosciuti. Secondo gli investigatori, i ragazzi toscani sarebbero stati vittime di un tragico equivoco, dato che la gang in questione li avrebbe scambiati per altri italiani a cui stava dando la caccia per riparare a un presunto torto subito. Gli agenti stanno nel frattempo interrogando i ragazzi aggrediti e tutti i testimoni della scena.

Tre dei 7 italiani assaliti sono finiti in ospedale dopo l'agguato. Il più grave ha riportato fratture a uno zigomo, a un'orbita oculare e a un piede e dovrà essere operato. Un secondo ragazzo è invece in osservazione per una possibile emorragia interna all'addome, quale conseguenza di ripetuti calci presi in pancia, mentre il terzo giovane ricoverato ha riportato ferite più lievi ed è stato dimesso quasi subito. I genitori del ragazzo che dovrà subire l'intervento chirurgico sono già partiti per Varsavia, mentre i familiari degli altri sono in contatto costante con l'ambasciata d'Italia in Polonia.

"Mio figlio", ha raccontato la mamma di uno dei giovani ricoverati, "era la prima volta che prendeva l'aereo per un viaggio. I ragazzi sono molto legati. Sono cresciuti insieme, noi genitori ci conosciamo e ci frequentiamo. È una situazione davvero difficile, assurda".

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