Abbiamo dimenticato la forza dell'umiltà

Per secoli la cultura cristiana ha dato una grande importanza all'umiltà

Abbiamo dimenticato la forza dell'umiltà

Per secoli la cultura cristiana ha dato una grande importanza all'umiltà. Il mondo moderno invece non la considera una virtù, anzi la guarda con compatimento, come fosse un segno di debolezza. Non mi sembra di aver mai sentito elogiare una persona di valore dicendo che è umile.

Quando penso a coloro che si affrontano nei dibattiti in tv noto che quasi tutti cercano di prevaricare gli altri, svalutano quanto dicono e si preoccupano solo di emergere come vincitori anche quando gli argomenti sono insignificanti. D'altronde, se vi dico «immaginate una persona umile» vi viene in mente un uomo piccolo, povero, con le spalle curve, che sta zitto quando gli altri parlano, che non si ribella, insomma un debole, un vinto. E viene in mente questa immagine perché si è perso il significato profondo, spirituale dell'umiltà. L'umiltà implica il senso del proprio limite, la consapevolezza della nostra piccolezza di fronte all'immensità dei problemi e all'immensità del sapere e il punto in cui ci dobbiamo fermare.

Anche quando abbiamo studiato, anche quando siamo estremamente esperti nel nostro settore basta un attimo per renderci conto che non sappiamo nulla al di fuori della nostra specialità. Ogni volta che apro quello che considero il più completo dei miei libri mi accorgo ad ogni riga che dovrei riprendere gli studi daccapo. E ogni volta che apro un libro che tratta un argomento nuovo resto meravigliato dalla sua ricchezza. Così quando discuto con persone realmente competenti sento il bisogno di imparare. Umile vuol dire rendersi conto che con gli altri spesso assumiamo un atteggiamento arrogante. Soprattutto quando siamo più ricchi e potenti di loro. E dovremmo invece ascoltare con maggior rispetto quello che ci dicono perché anch'essi hanno molte cose da insegnarci ed è la nostra arroganza a renderci sordi.

L'umiltà è la forza che ci spinge a pensare, a riflettere, a collaborare, ad essere tolleranti, a non credere nei faciloni e nei fanatici, ad essere riconoscenti verso chi ci ha soccorso, ad elogiare chi merita, ad aiutare chi ha bisogno, ad essere cortesi e gentili con tutti, a ringraziare, a chiedere scusa e ad avere pazienza.

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