Abbonamento del treno più caro per colpa di un algoritmo errato

Il treno costa di più per colpa di una formula matematica. L'algoritmo che calcola i prezzi degli abbonamenti sovraregionali è sbagliato da 10 anni. Il risultato? Prezzi più alti dal 15 al 33%

Abbonamento del treno più caro per colpa di un algoritmo errato

Da ben dieci anni una formula matematica ha beffato i pendolari italiani, facendo sì che un viaggitore pagasse, ad esempio, un abbonamento mensile di seconda classe fra Torino e Milano 33 euro più del giusto. Gli euro diventano 36 per chi si muove da Ancona e Pescara e ancora va ancora peggio a chi è pendolare ulla Milano-Genova (38 euro in più del dovuto).

L'algoritmo sbagliato

La formula matematica in questione è quella che avrebbe dovuto calcolare la tariffazione esatta dei biglietti. Ma da dieci anni è sbagliata. Per le associazioni che tutelano i pendolari non è una novità: da tempo sottolineano come le le tariffe "sovraregionali" , ovvero quelle che coinvolgono territori diversi, con autonomi prezzi dei titoli di viaggio, fossero basate su un algoritmo errato. Ora però il coltello è passato nelle loro mani: sono pronti a rivolgersi alla autorità giudiziaria per il risarcimento di quanto indebitamente pagato.

Accordo tra Assoutenti e Trenitalia

L'incontro di giovedì a Roma tra Assoutenti e Trenitalia ha portato a un risultato più che soddisfacente: l'amministratore delegato Barbara Morgante e il direttore del trasporto regionale Orazio Iacono hanno riconosciuto la necessità di ottimizzare il modello di calcolo delle tariffe. Nel comunicato tra le parti si legge: "L'azienda condivide il disagio e le recriminazioni dei comitati pendolari che lamentavano il fatto che con l'algoritmo applicato gli abbonamenti sovraregionali arrivano a costare fino al 33% in più di quanto dovrebbero essere tariffati".

Trenitalia ha subito dichiarato: "Abbiamo già posto la questione all'attenzione della Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni - conferma una fonte ufficiale della società - Ci si attende che si riunisca a breve e affronti definitivamente il caso con l'obiettivo di individuare una nuova formulazione del calcolo, che venga incontro alle istanze portate avanti da Assoutenti ma nel contempo preservi l'equilibrio economico dei Contratti di servizio".

La minaccia delle associazioni dei pendolari

I viaggiatori, come è giusto che sia, devono pagare di meno, ma la riduzione dell'introito da tariffazione che Trenitalia subirebbe dovrà essere coperto dall'altro soggetto in ballo, come riporta da La Repubblica. E chi è l'altro soggetto? La Conferenza delle Regioni. Questa, presieduta dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, di cui è vice il collega ligure Giovanni Toti, non ha ancora affrontato il problema, di cui tra l'altro era a conoscenza da tempo. Il portavoce dei comitati pendolari di Assoutenti, Enrico Pallavicini afferma: "Ci aspettiamo, da aprile, il riallineamento tariffario. In caso contrario segnaleremo tutto all'Autorità di regolazione dei trasporti e alle Procure per l'eventuale individuazione di reati e nel contempo manderemo decine di migliaia di viaggiatori dai giudici di pace con in mano gli abbonamenti pagati dal 2007 a oggi a un prezzo superiore al dovuto. Le Regioni rischierebbero un esborso nei confronti dei viaggiatori molto più elevato rispetto a quanto Trenitalia vuole le sia garantito".

Una minaccia non da poco. Basti pensare che il rimborso che potrebbe chiedere la class action riguarda oltre 70mila abbonati dal 2007 a oggi. L'algoritmo infatti introdotto dieci anni fa non si fondava sul concetto del più è lungo il tuo percorso e meno paghi. Parlando in percentuale: l'importo degli abbonamenti pagato dai pendolari è più alto dal 13 al 20%. Come specifica La Repubblica: "Il gap fra la corretta tariffazione e quella oggi applicata va dal 15 al 33%".

Un'errore riconosciuto da Trenitalia, che ha abbracciato le posizioni delle associazioni dei pendolari.

Come si legge nel comunicato: "Per ottenere un riallineamento tariffario rispetto ai maggiori oneri fatti pagare agli abbonati sovraregionali in questi ultimi anni, così da garantire equità e giusto trattamento ai pendolari che quotidianamente usufruiscono del servizio"

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