Il cardinale Philippe Barbarin è accusato di aver in qualche modo coperto i comportamenti di un sacerdote resosi responsabile di atti di pedofilia. Abusi che sarebbero stati commessi ai danni di alcuni scout tra il 1986 e il 1991. Il porporato si è sempre difeso sostenendo di essere venuto a conoscenza di questi fatti molti anni dopo, nel 2007.
L'arcivescovo di Lione, così come riportato da Il Messaggero, è persino divenuto oggetto di una petizione lanciata online da un sacerdote. Questa l'ultima novità di rilevo riguardante l'intera vicenda. Don Piere Vignon, di Valenza, vorrebbe che Barbarin si dimettesse. La stessa richieste proviene dalle persone che stanno firmando quell'appello su internet. La diocesi francese di cui il porporato è titolare, però, ha preso le parti dell'alto prelato chiedendo di rispettare i tempi della giustizia civile: "Capisco - ha detto monsignor Gobillard, vescovo ausiliare di Lione - che si possa essere disgustati di fronte all’orrore di crimini che sono stati commessi provocando un’indicibile sofferenza nelle vittime. Capisco che si voglia che la giustizia sia fatta. Lasciamo allora che la giustizia lavori". Le vittime, stando a quanto raccontato dalla Sir, potrebbero essere state decine.
La Procura della città francese, intanto, lavora da tempo al caso: è stata aperta una inchiesta in cui Barbarin viene citato per "omissione di denuncia". Pare che la prima vicenda giudiziaria si sia conclusa con un nulla di fatto. Adesso si attende l'inizio di un secondo procedimento giudiziario, dopo che un'associazione ha optato per una seconda causa: "A seguito di una prima indagine, per la quale la diocesi di Lione e il cardinale Barbarin hanno collaborato ampiamente con la giustizia- ha dichiarato mons. Gobillard - , un magistrato ha emesso un parere motivato nel quale affermava che nessun reato era stato commesso. Il caso - ha specificato il vescovo transalpino - è stato quindi chiuso. È in corso una seconda procedura di citazione diretta".
La diocesi di Lione spinge affinché sia la giustizia a fare il suo corso. La mossa di don Vignon potrebbe non essere stata ben recepita dalle alte gerarchie ecclesiastiche d'oltraple: "Non si può dichiarare un uomo colpevole e quindi chiedere le sue dimissioni; è la giustizia che ha i mezzi per indagare e pronunciare un giudizio indipendente. Bisogna avere fiducia nella giustizia", ha concluso monsignor Gobillard.
Dopo lo scandalo della Pennsylvania e quello che ha portato alle dimissioni del cardinale McCarrick, l'attenzione si è spostata in Francia, dove tiene banco quello che è già stato ridenominato "l'affaire Barbarin".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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