Papa Francesco ne è davvero sicuro: l'accoglienza dei migranti costituisce un diritto che non può essere derogato. Lo ha ribadito, in piena dialettica sul Global compact, la stessa cui sta partecipando anche il Vaticano, parlando a degli ambasciatori presenti a Roma per via delle lettere credenziali.
A riportare la notizia, tra gli altri, pure Il Messaggero, che è stato visitato dal pontefice argentino qualche giorno fa. Bergoglio, stando a quanto si legge, si è voluto soffermare su questo concetto: "Accogliere e proteggere i migranti è una responsabilità morale". Non ci sarebbe relatività nel diritto - dovere di mettere in campo tutte le misure possibili per evitare i respingimenti di coloro che desiderano e/o tentano di giungere sulle coste di un'altra nazione. Volendo analizzare il momento in cui l'ex arcivescovo di Buenos Aires, potremmo annotare che la Santa Sede, per mezzo dei suoi rappresentanti, pare davvero contrariata sulla mancata partecipazione del Belpaese all'accordo che vorrebbe coordinare la gestione dei fenomeni migratori. Almeno rispetto ai Paesi appartenenti alle Nazioni Unite.
Per il vescovo di Roma, qualunque soluzione venga individuata non è in ogni caso nella possibilità di "ignorare la nostra responsabilità morale, con la dovuta attenzione al bene comune, per accogliere, proteggere, promuovere e
integrare coloro che bussano alle nostre porte in cerca di un futuro sicuro". Accogliere, in sintesi, è un dovere che andrebbe interpretato alla stregua di un'obbligazione presente naturalmente nell'anima di ogni essere umano.
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