Avrebbe commesso ben ventidue reati in poco più di quattro mesi a Livorno, fra furti e aggressioni. E per far perdere le sue tracce, si era spostato a quasi un centinaio di chilometri di distanza dalla realtà labronica. Protagonista della vicenda che arriva dalla Toscana è un uomo di trentatrè anni senza fissa dimora originario della Romania, arrestato nelle scorse ore a Prato dalla polizia ed attualmente detenuto presso il locale carcere della Dogaia. Un arresto compiuto al termine di un'operazione condotta dalla procura della Repubblica di Livorno, che ha diretto le indagini condotte dalla squadra mobile e dai carabinieri.
Allo straniero (già conosciuto alle forze dell'ordine per via di alcuni precedenti) vengono contestati, come detto, oltre una ventina di reati compiuti tutti sul territorio livornese fra gli scorsi mesi di marzo e luglio: se non è un record, poco ci manca. Il primo reato che gli è stato attribuito in ordine cronologico risale allo scorso 16 marzo, quando in un ristorante avrebbe arraffato una borsa contenente carte di credito, occhiali da sole, un cellulare e 65 euro in contanti. Il primo di una lunga serie: tanto per citare i colpi più redditizi, il 27 marzo successivo avrebbe ripetuto l'azione ai danni di una donna che camminava per le vie del centro, scippandola e portandole via tutto il contenuto della borsetta. Poi avrebbe preso di mira due supermercati: il 5 maggio scorso si sarebbe introdotto negli spogliatoi di un supermercato Penny prelevando i portafogli di alcune dipendenti, mentre il 7 maggio successivo avrebbe portato via poco meno di 300 euro dal punto vendita Dpiù.
Anche il 14 e il 25 maggio scorsi avrebbe preso di mira due supermarket: nel primo caso sarebbe fuggito con più di quaranta scatole di tonno (per un valore di circa 300 euro) mentre nel secondo sarebbe riuscito a fuggire probabilmente con un bottino analogo, se non fosse stato scoperto da un uomo mentre occultava la merce nello zaino. E il romeno, per tutta risposta ha aggredito la persona che gli suggeriva di rimettere a posto i generi alimentari, rifilandole una serie di cazzotti (tali da richiederne l'accesso al pronto soccorso) e minacciandola ripetutamente di morte brandendo un coltello. Ma nel frattempo aveva rubato 150 euro anche dalla cartella di una studentessa, dopo essere entrato di soppiatto in un liceo della città labronica (lo scorso 17 maggio).
Il 26 maggio avrebbe persino tentato di rubare in un oratorio, danneggiandone il cancello, mentre il 28 giugno avrebbe sottratto il cellulare alla proprietaria di un centro diagnostico.
Gli ultimi due atti predatori riguardano altrettante biciclette portate via da abitazioni private lo scorso luglio. Il trentatreenne si era poi allontanato, ma le ricerche sono andate avanti. Sino a far sì che gli investigatori lo rintracciassero nel capoluogo pratese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.