Ad Altamura i dinosauri finiscono alla... Corte dei conti

Il caso dell'esproprio dei terreni della valle mesozoica venduta ad un prezzo più alto del suo valore

Ad Altamura i dinosauri finiscono alla... Corte dei conti

Avete mai visto dei dinosauri finire davanti a un... giudice? Il singolare caso dei dinosauri di Altamura, in Puglia, solleva questo interrogativo pur ironico e paradossale. È finita alla Corte dei Conti la vicenda dell'esproprio della cava circostante la famosa “valle dei dinosauri” in provincia di Bari. Si tratta di 17 ettari di terreno non edificabili che stanno per essere venduti a privati per 700mila euro. Il prezzo è stato fissato dal Consiglio comunale, probabilmente per riempire le casse municipali.

Ma il centrosinistra si oppone e porta il caso alla magistratura contabile sostenendo che il valore del terreno è più basso.
Secondo l'opposizione, la superficie sarà venduta a 15mila euro per ettaro, ma il suo reale valore di mercato va dai 2mila ai 5mila euro. L'esproprio venne già approvato in consiglio nel luglio 2014 per 535,000 euro, ma poi non se ne fece più nulla.

La decisione di vendere oltre il prezzo previsto, vede dalla stessa parte il Movimento 5 stelle ed il Pd che, insieme al movimento “Altamura Bene Comune” e ai Giovani democratici, dichiara di “fare un regalo alla proprietà privata”, ovvero al gruppo Columella, interessato al terreno. Abbassando il prezzo, secondo fonti di stampa, a giudizio delle forze politiche contrarie “si fa un danno ai contribuenti altamurani gravati dalle imposte locali con aliquote tra le più alte d'Italia”.

Intanto arriva forte anche la risposta del sindaco di Altamura, Giacinto Forte che ha replicato alle accuse

dichiarando, in un'intervista, che la maggioranza “è solida, propositiva e sana e che l'opposizione fa ostruzionismo, non solo bloccando l'attività amministrativa, ma anche l'intera città per mero spirito di contraddizione”.

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