Attorno alla figura al centro della scena ci sono diversi uomini. Tutti hanno in mano pietre e sassi e tutti sono ripresi nell'atto di tirare qualcosa addosso alla persona rannicchiata in una buca, che probabilmente cerca di ripararsi dai colpi con le braccia e con le poche forze che le sono rimaste. Il filmato dura pochi secondo e la persona colpita non risulta nitida, ma oscurata. Secondo quanto riportato da Dagospia, quella scena di lapidazione nei confronti di una cittadina si sarebbe consumata in Afghanistan.
I lamenti della donna
Il video, diffuso negli ultimi giorni anche dal Daily Mail, è oggetto in queste ore di verifiche, perché mostrebbe la lapidazione di una donna afghana uccisa da una folla inferocita, che la finisce a colpi di pietre e sassate. Secondo quanto riportato, dai frammenti di clip si sentirebbe nitidamente la voce della vittima che piange mentre prova a rannicchiarsi in una fossa. Le persone attorno a lei, quasi tutto uomini, invece, urlerebbero "Allah akbar". Che, in arabo, significa "Dio è grande".
Le accuse ai talebani
Subito dopo la diffusione delle immagini, un portavoce del governo del presidente afghano Ashraf Ghani, avrebbe puntato il dito contro il gruppo fondamentalista dei talebani, che anche in passato si sarebbe macchiato di episodi molto simili. L'esecutivo, infatti, avrebbe accusato il gruppo di "crudeltà e atrocità". Ma i talebani, da parte loro, avrebbero replicato parlando di un filmato vecchio, risalente a cinque anni fa, cioè al 2015.
La denuncia degli attivisti
Ma nonostante le smentite del gruppo fondamentalista, gli attivisti a difesa dei diritti umani non avrebbero creduto alla loro versione, indicandoli come i responsabili della brutale esecuzione. In molti, infatti, sono convinti che la lapidazione sia un episodio recente e c'è chi cerca di capire il motivo per il quale la donna sia stata condannata a morte, con questa modalità così violenta.
La conferma dell'avvenuta lapidazione
Secondo quanto riportato dal quotidiano, Laila Haidari, un'attivista afghana, avrebbe confermato la recente lapidazione della donna. Secondo lei, il tutto si sarebbe consumato nella provincia di Ghor. "L'atrocità della violenza e ciò che possono fare contro le donne in assenza di legge è chiaramente visibile. Dobbiamo pensare a come resistere a questo orrore", avrebbe concluso l'attivista afghana.
La linea del governo
Anche per Sediq Sediqqi, portavoce del presidente Ghani, la responsabilità sarebbe da attribuire interamentei ai talebani: "Sono assolutamente scioccato e rattristato dopo aver visto un video su Twitter in cui un gruppo di talebani lapida una donna innocente. La crudeltà e l'atrocità dei talebani in nome dell'Islam è un crimine contro l'umanità". La risposta del gruppo talebano è arrivata tramite il loro portavoce, Zabiullah Mujahid, che ha ribadito l'inattendibilità delle accuse.
La replica dei taliban
Secondo i talebani, infatti, quelle immagini corrisponderebbero alla lapidazione di una donna accusata di adulterio, avvenuta nel 2015. In base a quanto ricostruito, la donna uccisa in quel filmato sarebbe stata accusata di adulterio e la sua colpa (attribuita sempre dal gruppo fondamentalista) sarebbe stata quella di fuggire con il fidanzato 19enne, rifiutando così l'uomo a cui era stata promessa.
Nonostante la lapidazione sia illegale ai sensi della costituzione afghana, è percepita ancora oggi come una punzione legittima secondo i talebani, che quando erano al governo (dal 1996 al 2001) avevano permesso la pratica proprio nei confronti delle adultere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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