Picchiato dal rom, ora è in coma irreversibile. La madre: "Vogliamo giustizia"

Il ventenne Davide Ferrerio, tifoso del Bologna aggredito brutalmente da un ventiduenne rom lo scorso agosto a Crotone a causa di uno scambio di persona, è ormai in stato vegetativo: secondo i medici non si riprenderà più

Davide Ferrerio, ridotto in fin di vita da un ventiduenne rom lo scorso agosto
Davide Ferrerio, ridotto in fin di vita da un ventiduenne rom lo scorso agosto

Davide Ferrerio, il giovane tifoso del Bologna aggredito brutalmente da un ventiduenne rom, è in coma irreversibile: non si riprenderà più. Lo ha fatto sapere Giusy Orlando, la madre del ventenne bolognese di origine calabrese pestato lo scorso agosto a Crotone, dove si trovava in vacanza. Un'aggressione giunta peraltro a causa di uno scambio di persona, come ricostruito dagli inquirenti nei giorni successivi all'episodio. Il ragazzo fu picchiato con violenza tale da ridurlo in fin di vita da Nicolò Passalacqua, ventiduenne nato a Colleferro (in provincia di Roma) appartenente a una comunità rom del crotonese.

E da allora non ha praticamente più ripreso conoscenza, nonostante il ricovero in ospedale a Catanzaro e il successivo trasferimento all'ospedale Maggiore di Bologna. "Mio figlio è in stato vegetativo e in coma irreversibile, i medici ci hanno detto che non si riprenderà - le sue parole, riportate dal Corriere della Sera - me l’hanno ucciso, ora vogliamo giustizia". Passalacqua si trova attualmente in carcere con l'accusa di tentato omicidio, ma lo scenario potrebbe ovviamente aggravarsi ulteriormente in caso di decesso della vittima. Il mondo del calcio, del quale Davide era appassionato, lo ha ricordato più volte in questi mesi: l'ex-allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic gli dedicò tempo fa un messaggio manifestandogli la vicinanza della sua squadra del cuore. E anche il Crotone gli ha tributato un omaggio prima del match interno contro il Picerno andato in scena ieri, valido per l'undicesima giornata del campionato di Serie C 2022/23: "Forza Davide" il chiaro messaggio impresso sulla maglia con cui i giocatori sono scesi sul terreno di gioco dello Scida, mentre i dirigenti del club calcistico hanno consegnato una di quelle maglie anche agli zii di Davide per manifestare solidarietà ai familiari.

Questi ultimi, al pari dei genitori e del fratello, attendono però ulteriori sviluppi anche sul piano investigativo. Stando ai riscontri delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e svolte dalla Squadra Mobile di Crotone, Passalacqua non conosceva Ferrerio, ma stava cercando un uomo che sui social aveva contattato e chiesto di vedere una sua amica minorenne, con l'intenzione di aggredirlo.

Davide, estraneo ai fatti, sarebbe finito nel suo mirino solo perché utilizzato a sua insaputa come capro espiatorio proprio da questa terza persona, ovvero un ragazzo di 31 anni. E la famiglia ha chiesto che le indagini si allarghino anche a quest'ultimo, facendo piena luce sull'accaduto.

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