"Rocco Dominello non è un boss mafioso, valuteremo ai fini di una querela le dichiarazioni rese da tutti quanti, comprese quelle del procuratore federale Giuseppe Pecoraro". Così l’avvocato di Rocco Dominello, Ivano Chiesa, al termine della prima udienza preliminare del processo "Alto Piemonte", sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Piemonte e, in particolare, sui presunti rapporti tra ultrà e personaggi legati alla ’ndrangheta. "Andrea Agnelli dice il vero quando afferma di non avere mai incontrato un boss - ha aggiunto Chiesa - perchè Dominello non lo è. Se danno per scontato che il mio cliente sia un mafioso, quando si tratta solo di un’ipotesi accusatoria, faremo i passi necessari per tutelarci".
Durante questa prima udienza preliminare, aggiornata al prossimo 28 marzo, Regione Piemonte, Comune di Torino e un’azionista della Juventus hanno chiesto di costituirsi parte civile. Intanto continuano a far discutere le intercettazioni fornite dal procuratore Pecoraro e pubblicate dall'HuffPost in cui Agnelli è a colloquio con il responsabile sicurezza della Juve Alessandro D’Angelo. La conversazione risale all’agosto del 2016, e Agnelli racconta: “So che erano lì…io ogni volta che li vedevo, quando li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano”. Poi Agnelli parla della rivendita di biglietti forniti dalla società: “Loro comprano quello che devono comprare, a noi ci pagan subito e poi gestiscono loro!”. Pecoraro cita anche un’altra intercettazione del 2014: “Il problema è che questo – dice Agnelli riferendosi al capo ultrà Loris Grancini – ha ucciso gente”. D’Angelo replica che “ha mandato a uccidere”.
E in questo quadro pesano anche le parole della presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi: "Lei continua a dire che non ci sono stati rapporti tra il presidente Agnelli e Rocco Dominello, ma da alcune intercettazioni emerge il contrario", ha affermato la Bindi rivolgendosi al legale della Juventus, Luigi Chiappero, nel corso di un’audizione di quest’ultimo davanti alla commissione in merito all’inchiesta sulla vendita dei biglietti della società, dalla quale risulterebbe un coinvolgimento di esponenti della ’ndrangheta, in particolare proprio di Rocco Dominello.
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