Dopo Gianfraco Ravasi, un altro cardinale è intervenuto sul caso di Aquarius, la nave che, giunti a questo punto della vicenda, dovrebbe attraccare in Spagna.
Questa volta a parlare è stato il cardinale Carlos Osoro, che è l'arcivescovo di Madrid, quindi della capitale della nazione interessata dal possibile sbarco. Per il porporato spagnolo "più che alle considerazioni politiche e giuridiche" bisogna guardare al fatto che questa storia rappresenta "una chiamata di Cristo all'Europa".
"Il mandato è chiaro:'Ero straniero e tu mi hai ospitato' - ha dichiarato il cardinale, così come si legge su La Vanguardia - . "Al di là delle considerazioni politiche e legali - ha aggiunto - quando leggi la vita dal Vangelo, uno cerca l'altro. #Aquarius è una chiamata di Cristo all'Europa".
Il virgolettato va interpretato anche alla luce della decisione del governo spagnolo, guidato dal neo-premier Sanchez, che avrebbe dato l'autorizzazione ad accogliere i 629 migranti a bordo dell'imbarcazione francese. Un esecutivo di sinistra, che tra i suoi primi atti, dopo i rifiuti di Malta e Italia, ha scelto di sbloccare questa situazione.
Lo stesso versetto del Vangelo era stato citato questa mattina dal presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura. Sia Ravasi sia Osoro hanno individuato in Matteo 25,43 il passaggio utile a rappresentare le volontà di Gesù in materia d'immigrazione. Ma il dibattito nel mondo cattolico è animato.
Qualcuno ha tirato fuori delle indicazioni derivanti del Catechismo della religione cattolica all'interno dei quali viene evidenziato come i governi abbiano la possibilità di mettere in atto delle politiche restrittive in alcuni specifici casi. Altri, come spesso accade in queste circostanze, hanno citato il "diritto a non emigrare", la cui esistenza è stata sottolineata in uno storico discorso da Benedetto XVI.
"Le autorità politiche - si può leggere sul Catechismo, che forse mai come in queste ore viene citato sui social - in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l'esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie. L'immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri".
Facendo un rapido giro sui social network si ha l'immediata sensazione che alcune persone, siano essi fedeli o no, non hanno condiviso la
posizione espressa da questi porporati, i quali vorrebbero che i migranti presenti in mare venissero accolti sempre. Si tratta di solidarismo cattolico, di dare seguito al Vangelo o d'immigrazionismo? La discussione è aperta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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