Dopo Moncler e Gucci, ora Milena Gabanelli e il suo Report prende nel mirino Amadori. Nella puntata di domenica scorsa, infatti, un servizio di Sabrina Giannini ha mostrato alcune anomalie in un allevamento di maiali in Emilia Romagna.
"Zona protetta in biosicurezza", recita il cartello all'ingresso. "Che non vuol dire biologico, ma è l’insieme delle misure e delle precauzioni utili per ridurre al minimo i rischi per l’ambiente e la salute umana e quella animale", spiega la Gabanelli, "Ora, certo non ci scandalizziamo per qualche topo: entrano, lo sappiamo bene, anche nei pollai nostrani di campagna, però, di chi è questa meraviglia di allevamento che sta in Romagna?". Le immagini, infatti, mostrano maiali con escoriazioni rinchiusi in spazi ristretti, topi, una grande quantità di farmaci, e persino un dipendente che urina tra gli animali. Non proprio l'igiene che ti aspetti in un ambiente dove si allevano maiali destinati al consumo umano.
"Il minimo che ti puoi augurare è che sia solo un caso isolato", aggiunge la Gabanelli sottolineando che Amadori ha negato a Report una visita nelle sue strutture e spiegando che negli allevamenti romagnoli "ci sono migliaia di polli che arrivano a fine vita reggendosi a fatica sulle zampe: senza i farmaci miscelati all’acqua non sarebbe possibile tutto questo". Quello degli antibiotici nelle carni che ingeriamo è un tema sempre più attuale, soprattutto dopo la scoperta di batteri superesistenti che hanno contagiato anche l'uomo.
La replica di Amadori
"L’azienda è sconcertata per la visione assolutamente parziale e scorretta offerta dalla trasmissione rispetto al suo operato", ha replicato quindi Amadori, smontando punto per punto le accuse e sostenendo che si tratta di immagini "vecchie", "La redazione di Report è entrata all’interno degli allevamenti illegalmente, senza autorizzazione, ha contattato la nostra azienda solo dopo essere già entrata nella proprietà privata: questa modalità di recupero di documentazione ci è sembrata fortemente scorretta e per questo abbiamo deciso di non rilasciare alcuna intervista".
Poi spiegano che quelli ripresi non sono animali destinati al consumo: "Le riprese hanno in oggetto principalmente un locale isolato rispetto al resto della struttura, destinato al ricovero di animali che hanno manifestato dei problemi, come la legge prevede per ogni allevamento. Sono quindi immagini che non rappresentano in maniera veritiera il nostro sistema d’allevamento". E per quanto rigarda gli antibiotici assicura: "La nostra azienda ricorre al loro uso solo a scopo curativo, mai preventivo, e solo nei casi ove sia strettamente necessario, individuati in accordo coi veterinari, secondo i limiti e i vincoli imposti dalla vigente normativa.
In casi di utilizzo di antibiotico, gli animali vengono avviati alla macellazione solo dopo il superamento del periodo di sospensione, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che l’animale venga avviato alla macellazione e quindi al consumo, condizione che viene puntualmente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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