Amanda Bonini: "Il cuore di Pino Daniele può finire tra i rifiuti"

Secondo la sua ex compagna l'organo potrebbe essere gettato nei rifiuti speciali

Amanda Bonini: "Il cuore di Pino Daniele può finire tra i rifiuti"

Il cuore di Pino Daniele potrebbe finire in una discarica. A lanciare ll'allarme è l'ultima compagna del cantautore. "Il cuore di Pino Daniele non trova pace", scrive Amanda Bonini in una nota all'Ansa. Dopo essere stato sotto sequestro per gli esami della procura, la Bonini teme per la sorte del cuore di Pino Daniele. Una prassi definita dalla donna "devastante" e resa "ancor più dolorosa dal dover intuire quale potrebbe essere il destino di quel cuore una volta terminati gli esami. Se razionalmente, con grande dolore, devo accettare una disposizione come atto dovuto - scrive Amanda - al contempo, trovo moralmente inaccettabile che quel cuore, che idealmente è il luogo dell'anima di Pino, in cui sono le persone che ama, gli amici veri, dove è Napoli, dove c'è un pò di Maremma, dove sono le sue passioni e le sue ispirazioni, possa essere distrutto e smaltito come un 'rifiuto organicò qualsiasi, per dirla con le sue parole....'come una carta sporcà. Il pensiero di ciò mi addolora quanto la sua morte. Mi auguro che esista la possibilità che i suoi resti possano essere ricongiunti e possano finalmente riposare in pace nel silenzio incantato della campagna toscana", aggiunge la donna. E ancora: "Confido nel buonsenso e nel rispetto che un paese civile dovrebbe avere nei confronti della dignità umana, a maggior ragione nei confronti di una personalità unica ed irripetibile come quella di Pino, che - conclude Amanda Bonini - proprio con quel cuore ha arricchito il nostro patrimonio culturale e musicale donandoci opere straordinarie che rimarranno per sempre all'umanità".

Pronta la risposta della federazione medici legali italiani con la presidente Luisa Regimenti: "Il cuore è presso l'Istituto di Medicina legale e rimarrà ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria. Al momento opportuno - conclude Regimenti - su richiesta della famiglia, sicuramente il magistrato lo restituirà".

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