Ambientalismo esasperato: attivisti "no gas" si incatenano

Manifestanti ambientalisti bloccano la prima del Festival dedicato a Puccini, intervenuti i vigili del fuoco che hanno tagliato le catene. Il Direttore d'orchestra Veronesi: "Stessa risma di persone che ha mandato a casa un governo per non dare un termovalorizzatore a Roma"

Ambientalismo esasperato: attivisti "no gas" si incatenano

Caos a Torre Del Lago, in provincia di Lucca. Durante la prima del 68° Festival Pucciniano che ha messo in scena Madama Butterfly - gli spettatori, gli attori e l’orchestra si sono trovati di fronte una situazione paradossale. A creare scompiglio e disordine, tre ambientalisti che si sono incatenati alla grata della platea, dando il via a un comizio – durato poco, grazie all’intervento delle forze dell’ordine – in nome del cambiamento climatico.

Era quasi finito l’intervallo tra il primo e il secondo tempo quando i musicisti sono stati costretti a fermarsi sentendo le grida e le urla dei tre, due uomini e una donna, per poi individuarli in mezzo a una platea di 3000 persone, allibita e disorientata da ciò che stava accadendo.

Ricostruendo la vicenda si apprende che i tre manifestanti sono entrati all’evento pagando regolarmente il biglietto e sedendosi al proprio posto, aspettando, appunto, il momento giusto per agire. A luci accese, quando gli ospiti attendevano l’inizio del secondo tempo, hanno deciso di incatenarsi tra le persone e accanto ai rappresentanti delle istituzioni presenti, definendo la cosa “resistenza pacifica” e “l’unico modo per essere al centro dell’attenzione dei governi”, facendo riferimento, ovviamente, all’emergenza climatica.

Per attirare l’attenzione hanno anche appeso uno striscione con lo slogan “Ultima Generazione – No gas, No carbone” e hanno ribadito che “non si tratta di una questione di visibilità, ma l’unico modo che può funzionare”. Inizialmente gli ospiti hanno pensato fosse “parte dello spettacolo”, nel senso che il Festival avesse concesso un piccolo spazio ai protagonisti della protesta, cosa immediatamente smentita dalla direzione del Pucciniano.

A intervenire, le forze dell’ordine che hanno chiesto gentilmente ai manifestanti di lasciare immediatamente la postazione. “Non ho le chiavi”, ha risposto uno dei due incatenati, creando di fatto un problema non indifferente. I tre hanno fatto sparire le chiavi tanto che le forze dell’ordine hanno dovuto far intervenire i vigili del fuoco che, con le tenaglie, hanno tagliate le catene. Una volta messi in sicurezza, sono state di nuovo le forze dell’ordine a chiedere di andarsene ma con scarsi risultati. I tre sono quindi stati portati via dalle guardie, senza opporre resistenza, ma di fatto presi per braccia e gambe.

Momenti di tensione, sia per il pubblico che per lo staff del Festival, che hanno dovuto gestire una situazione delicata di fronte a un pubblico vastissimo. “La Butterfly è una delle opere più belle dell’intero repertorio operistico mondiale, in un’edizione – quella di ieri sera – che aveva per oggetto proprio la salvaguardia dell’ambiente”, afferma Alberto Veronesi, ex presidente della Fondazione Festival Pucciniano e direttore musicale e generale di tutta l’edizione del Festival. “Dispiace che la sua esecuzione sia stata sospesa e ritardata per la manifestazione di alcuni sedicenti ambientalisti che, forse, non avevano capito proprio lo spirito dell’allestimento della scenografa e regista Manu Lalli, che si sono incatenati al podio del direttore per difendere le ragioni di una energia pulita, lontana da trivelle, rigassificatori, centrali termoelettriche a gas, a carbone e termonucleari”.

“Si tratta della stessa risma di persone – prosegue durissimo – con cui purtroppo anche il Pd ha perso tempo e che hanno mandato a casa un governo per non dare un termovalorizzatore a Roma e semmai farla sprofondare nei rifiuti e nel degrado per i prossimi decenni. Bene ha fatto l’amministrazione del Festival a sgomberare immediatamente e far tagliare le catene con cui i manifestanti si erano incatenati a un metro dal Presidente della Regione ed altri membri istituzionali”, conclude Veronesi facendo l’inevitabile riferimento alla situazione politica di questi giorni.

Se è vero che il cambiamento climatico è ad oggi una delle emergenze che il nostro governo deve affrontare nel migliore dei modi perché ne va del nostro futuro e di quelle delle prossime generazioni, è vero anche che i metodi ultimamente utilizzati dai patron del green risultano senza dubbio discutibili.

Dal blocco del grande raccordo anulare a Roma, dove una serie di giovani si sono seduti fermando per ore la circolazione delle auto, alla stessa cosa avvenuta in tangenziale a Milano, fino ad arrivare a “bloccare” un importante e storico evento culturale.

(Foto concesse dal quotidiano online La Gazzetta di Viareggio)

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