Anche il Veneto, come la Lombardia, è determinato a ripartire dal prossimo 4 maggio. Luca Zaia nella conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza coronavirus parla di "griglia di partenza" per le diverse attività, che potrebbero iniziare a riaprire i battenti già nelle prossime settimane, con la "deadline" che resta "fissata al 4 maggio".
"Noi abbiamo di fatto completato il nostro masterplan per la riapertura – assicura Zaia - abbiamo voluto scrivere delle regole che siano uguali per tutti e che siano una messa in sicurezza". In Veneto la curva dei contagi è discendente. Sono ancora molti i decessi, 41 nella giornata di ieri, quasi mille in totale dall’inizio dell’epidemia. Il numero delle persone in isolamento, attualmente 13.902, però, continua ad abbassarsi, come quello dei ricoveri, 1597 in totale, di cui 209 in terapia intensiva. Dati che secondo l’amministrazione regionale stanno permettendo agli ospedali di tornare "gradualmente alla normalità". "Eventuali nuovi positivi – ha annunciato Zaia - andranno direttamente nei Covid center".
"La direzione è presa e ci fa ben sperare", ha detto il presidente della regione dalla sede della Protezione Civile di Marghera, aprendo alla possibilità di una riapertura veloce delle attività economiche a partire dal 4 maggio, come ha chiesto oggi anche il governatore lombardo, Attilio Fontana. "Far ripartire la vita", garantendo "la salute dei nostri cittadini", sono i due pilastri su cui si fonda la strategia del Pirellone per la fase 2. Anche se in proposito non sono mancate le polemiche di chi, invece, invita alla cautela.
"La proposta del presidente della Lombardia Fontana è legittima perché è stata fatta in base ai provvedimenti che vuole adottare, ma al di là delle posizioni di ogni regione, ci sarà un ombrello nazionale basato sull'accordo tra Ministero della sanità e parti sociali", ha ricordato Zaia davanti ai giornalisti. "Da lì – ha continuato - ogni Regione potrà solo elevare il livello di sicurezza con altre misure, immagino che dal 4 maggio dovremo essere tutti pronti con dispositivi e regole per aprire".
"Il tema di oggi – ha poi aggiunto il governatore del Veneto - è se tenere chiuso tutto in fino all'ultimo caso di Coronavirus e far morire tutta l'economia del Paese oppure convivere con il virus". Bloccare il Paese, ad oltranza, insomma "non è più sostenibile". Domani, ha annunciato il presidente della regione, il piano con le regole per la riapertura verrà sottoposto "alle parti sociali e alle associazioni datoriali per il loro contributo".
Per il turismo il Veneto ha in mente un progetto ad hoc, che verrà confrontato con le regole che stabilirà il governo "per operatori turistici, balneazione e gestione delle
spiagge". I veneti, insomma, non rinunceranno alla stagione estiva. "La Germania ha chiuso tutto? Bene, sappiano che qui ci sarà chi ospiterà i tedeschi anche questa estate", promette il governatore leghista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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