Il Cardinal Saraiva, appassionato tifoso laziale, ha commentato la vicenda riguardante gli adesivi di Anna Frank. In un'intervista rilasciata a La Fede Quotidiana, il porporato portoghese ha sottolineato come il fatto sia "davvero molto grave", specificando però come la Lazio non abbia, secondo il suo pensiero, alcuna "responsabilità". Dichiara, infatti, Saraiva: "Lo trovo un fatto davvero molto grave, da condannare e censurare, spero che i responsabili siano individuati e sanzionati. Che cosa ha a che fare lo sport con questo?" -ha affermto il Cardinale- "Bisogna ribadire con forza che il calcio deve rimanere sempre nella sua dimensione, che è quella di sport. Ma con la stessa onestà sono della opinione che la Lazio in quanto tale come club non ha alcuna responsabilità specifica".
Josè Saraiva Martins, Prefetto Emerito della Congregazione Cause dei Santi, insomma, difende il presidente Lotito che farebbe solo "il bene della Lazio". Un evento da condannare senza tentennamenti, ma che per Saraiva riguarderebbe un gruppo di "ignoranti". Nell'intervista a firma di Bruno Volpe, specifica Saraiva: "A mio avviso, se andiamo a chiedere a nove su dieci di coloro che hanno commesso quel fatto chi era Anna Frank neppure sanno chi sia, non sanno rispondere". E ancora: "Credo che sia un episodio figlio di ignoranza oltre che di razzismo o antisemitismo, che certamente è da bandire". Un episodio che per Saraiva non è imputabile alla Lazio: "Avrei detto lo stesso della Roma o altro club. Una società non può essere chiamata a rispondere delle scelleratezze di singoli individui. Ritengo che un fatto simile poteva accadere in ogni città. In quanto alla Lazio, so che questo club è molto attento al rispetto dei valori".
Un tifoso d'eccezione, dunque, si schiera dalla parte di Lotito e della società laziale. Saraiva è tifoso della Lazio da quando, nei primi anni Cinquanta, si è trasferito a Roma. La sua prima passione sportiva è stata per lo Sporting Lisbona. La Lazio sembrava, ha dichiarato in passato, "la società più debole tra le squadre della città". Così la nascita di una passione coltivata nel tempo. Si dice che in Vaticano ancora si racconti la sua gioiosa esultanza per il gol di Lulic nella finale di Coppa Italia del 2013, una felicità "esternata beffardamente ai dirimpettai ecclesiastici di fede giallorossa, attoniti davanti alle immagini della premiazione dell’Olimpico".
La Procura della Federcalcio, intanto, ha messo nel mirino il presidente della Lazio: Claudio Lotito avrebbe violato l'articolo 1 bis del codice della giustizia sulla leatà sportiva e l'articolo 11 sui comportamenti
discriminatori. Il patron della squadra romana rischierebbe la squalifica, mentre i giocatori potrebbero dover giocare partite a porte chiuse e in campo neutro. Lotito avrebbe tempo fino a martedì per presentare la sua difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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