![I post del trans, la sinistra a ricreazione, il Pd travolto dallo scandalo migranti: ecco il podio dei peggiori](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/07/1738937573-podio-8-febbraio-25.jpg?_=1738937573)
Sul terzo posto del podio dei peggiori questa settimana troviamo l'attrice Karla Sofia Gascon. Marito e padre, poi la transizione da uomo a donna e il successo con il film Emilia Perez. È la star del momento. O meglio: lo era. Nell'America neo trumpiana la resistenza di Hollywood passa anche per la candidatura di un trans all'Oscar come migliore attrice. Ma cosa succede se dal passato della candidata riemergono vecchi post dal sapore razzista e islamofobo. Succede l'immaginabile. Perché quelle esternazioni sono troppo per l'indiscusso tempio del woke dove il politicamente corretto è religione suprema. E così la candidata trans, fiore all’occhiello per le battaglie Lgbtq+ da sbattere in faccia a quel bruto di Trump, viene immediatamente precipitata negli inferi e la pubblicità del film è sparita nel nulla. Censurata, oseremmo dire!. Ora non resta che vedere se l'Academy la premierà comunque. E allora sapremo se la bandiera arcobaleno vale di più di quella dell’anti-razzismo. Sarà sicuramente una sfida interessante: da gustare al cinema con un sacchetto di popcorn.
In classifica, al secondo posto, abbiamo i bambini dell'opposizione in ricreazione. C'è Elly Schlein che la butta subito in caciara definendo la Meloni "presidente del Coniglio". Avete letto bene: coniglio, non consiglio. E poi c'è Matteo Renzi che, rispolverando il Pinocchio di Collodi, paragona la premier all'omino di burro che guida il carro e porta i bambini nel Paese dei balocchi. Giuseppe Conte, invece, ai giochi di parole e ai paragoni azzardati preferisce toni da rissa parlando di "viltà istituzionale". L'occasione per tutta questa gazzarra è l’informativa dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Ancora una volta l'opposizione riesce a dare il peggio di sé. Un classico. Anziché ammettere che nella vicenda del generale libico il governo ha portato avanti l'interesse nazionale e che in passato altri i governi, anche di sinistra, si sono trovati in situazioni simili, Schlein e compagni trasformano l'Aula in un giardinetto dove i bulletti urlano e sbraitano per farsi sentire.
In cima al podio dei peggiori c'è il Partito democratico finito invischiato in un brutto affare di immigrazione, soldi e documenti falsi. Siamo in Campania. E il business milionario smantellato dalla Direzione distrettuale antimafia fa leva sul sistema (farraginoso) di regolarizzazione degli immigrati attraverso i permessi di soggiorno. "Facciamo soldi, facciamo più soldi", dicono in una intercettazione. È scritto nero su bianco nelle carte dell’inchiesta. Come è scritto anche di un presunto giro di mazzette.
Nel mirino delle indagini è finito anche il tesoriere dem Nicola Salvati che dopo lo scandalo viene subito rimosso dall’incarico. Epperò, anziché fare mea culpa, il partito rivolta la frittata attaccando il governo Meloni. A volte il Pd dovrebbe proprio imparare l'arte del silenzio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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