Nuova vergognosa sceneggiata di Hamas per la liberazione dei prigionieri

Consegnati alla Croce Rossa i tre ostaggi rilasciati da Hamas: Or Levy, Eli Sharabi e Ohad Ben Ami. Israele libererà 183 prigionieri palestinesi

Nuova vergognosa sceneggiata di Hamas per la liberazione dei prigionieri
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Va avanti il "copione dell'orrore", con Hamas che con gusto macabro ogni volta spettacolarizza la liberazione degli ostaggi. Stavolta ne ha fatti salire tre su un palco a Deir al-Balah, nel centro di Gaza. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami sono i nomi degli israeliani che ritrovano la libertà dopo un incubo durato sedici mesi. Sul luogo della liberazione i veicoli della Croce Rossa che li dovranno portare in Israele. Stavolta c'è una novità nello storytelling di Hamas: per la prima volta i combattenti incappuciati e armati hanno messo un microfono davanti ai prigionieri, facendo loro rilasciare una dichiarazione (immaginiamo quanto spontaneamente) poco prima della liberazione.

La squallida rappresentazione prevede anche una scenografia: sullo sfondo c'è un grande cartello con scritte in arabo, ebraico e inglese: "Noi siamo il diluvio, la guerra è il giorno dopo". Cosa vuol dire e a chi è rivolto il messaggio? Forse a Trump, che nei giorni scorsi ha detto che gli Usa avrebbero preso il controllo di Gaza?

È il quinto scambio di prigionieri dall'entrata in vigore della tregua. Una piccola folla di curiosi si è radunata sul posto con una fila di combattenti di Hamas che li tenevano a distanza dal palco. I tre ostaggi erano stati rapiti durante l’attacco del 7 ottobre 2023.

I familiari dei tre ostaggi israeliani liberati non sono riusciti a trattenere le lacrime nel vedere le immagini dei propri cari sfilare sul palco allestito da Hamas prima del rilascio. Michal Cohen, la madre di Ohad Ben Ami, si è detta sconvolta nel vedere suo figlio così magro: "Ha un aspetto terribile, ha 57 anni, ma ne dimostra dieci in più. È così triste per me vederlo in questo stato". L'Hostages and Missing Families Forum come riporta il Times of Israel sollecita il rilascio dei restanti ostaggi israeliani: "Le inquietanti immagini del rilascio di Ohad, Eli e Or sono un'altra prova cruda e dolorosa che non lascia spazio a dubbi: non c'è tempo da perdere per gli ostaggi".

"Le immagini scioccanti che abbiamo visto oggi non passeranno inosservate", commenta l'ufficio del premier Benjamin Netanyahu. Durissime le parole del ministro israeliano della Difesa Israel Katz: ''L'intero popolo di Israele è emozionato nel vedere Or, Eli e Ohad tornare a casa dalle loro famiglie oggi, e allo stesso tempo è pieno di rabbia per i gravi abusi subiti per mano dei mostri di Hamas e per le scene orribili'. Dobbiamo restare uniti e forti di fronte a questo male. Faremo tutto il possibile per riportare tutti a casa in fretta e, allo stesso tempo, non permetteremo mai agli assassini di Hamas di continuare a controllare Gaza e minacciare l'esistenza di Israele''.

Non si fa attendere la replica di Hamas: 'La nostra resistenza - si legge in una nota - ha aderito ai valori umani e alle disposizioni del diritto umanitario internazionale nel trattamento dei prigionieri e ha compiuto grandi sforzi per preservare le loro vite nonostante i bombardamenti sionisti e i tentativi del criminale di guerra Netanyahu di prenderli di mira e liquidarli''.

Intanto Israele inizia la libreazione dei prigionieri palestinesi. Un bus ha lasciato il carcere israeliano di Ofer, nella Cisgiordania occupata. Israele deve liberare un totale di 183 prigionieri palestinesi, ha annunciato ieri la ong Palestinian Prisoners Club. Tra i prigionieri ci sono 18 condannati all’ergastolo, 54 condannati a pene severe e 111 arrestati a Gaza dopo il 7 ottobre.

Se il mondo civile si indigna per le scene trasmesse da Gaza, la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, incontra il leader ad interim di Hamas Khalil al-Hayya e altri due funzionari del gruppo palestinese a Teheran.

Padre di un ostaggio contro il premier

"Mentre Netanyahu se ne sta in suite di lusso a Washington pagate con i soldi dei contribuenti e a prezzo delle sofferenze degli ostaggi - ha dichiarato Yehuda Cohen, padre Nimrod Cohen, soldato israeliano in mano ad Hamas - cittadini israeliani vengono rilasciati dalla prigionia di Hamas che sembrano sopravvissuti all'Olocausto. Così come Netanyahu ha collaborato con Hamas finanziandolo, ora sta cooperando con loro facendo una scelta tra uomini e donne, civili e militari, trascinando per settimane il processo di rilascio e permettendo ad Hamas di liberarli poco alla volta, con uno spettacolo umiliante e vergognoso".

Hamas risponde a Trump

In una nota diffusa dopo il rilascio dei tre ostaggi israeliani Hamas definisce una ''illusione infranta'' quella che Netanyahu aveva definito una ''vittoria assoluta'' nella Striscia di Gaza. "Il nostro popolo palestinese, con la sua grande mobilitazione attorno alla resistenza e alla sfida all'occupazione, conferma il suo rifiuto di tutti i progetti di sfollamento e occupazione di Trump e la sua ferma determinazione a contrastarli''.

Si spiega che sono state le ''Brigate Qassam a Gaz chea hanno rilasciato oggi alcuni prigionieri nemici in loro possesso, in cambio della liberazione di un nuovo gruppo di nostri eroici prigionieri dalle prigioni dell'occupazione, nel quadro dell'accordo di cessate il fuoco''. La nota, pubblicata da al-Jazeera, prosegue affermando che ''la resistenza del nostro popolo rimarrà massima e ci stiamo avvicinando al ritorno, alla libertà e all'autodeterminazione''.

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