Annamaria Franzoni è libera

Era stata condannata nel 2008 a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, trovato senza vita nel suo letto Cogne nel 2002

Annamaria Franzoni è libera

Da oggi Annamaria Franzoni è libera: ha infatti scontato tutta la pena inflittale per l'omicidio del figlio Samuele Lorenzi.

La donna era stata condannata definitivamente nel 2008 a 16 anni per la morte del bimbo, trovato senza vita nel suo letto a Cogne il 30 gennaio 2002. Nelle scorse settimane la Franzoni è stata informata dal Tribunale di sorveglianza di Bologna che la sua pena è espiata, con mesi di anticipo rispetto alle previsioni, grazie alla sua buona condotta. Dal giugno 2014, in realtà, la donna è ai domiciliari a Ripoli Santa Cristina, sull'Appennino bolognese.

"Ha vissuto la detenzione sempre nel rispetto delle regole e ora spera nell'oblio per sé e la sua famiglia", ha detto all'agenzia Adnkronos il suo avvocato, Paola Savio, spiegando che la donna è libera "già da un po'. Il raggiungimento del fine pena non deve suscitare stupore. Si tratta di un calcolo matematico frutto di aver usufruito dei benefici penitenziari di legge che prevedono 45 giorni di sconto di pena ogni semestre di detenzione patito".

Un altro legale della Franzoni - l'avvocato Cristiano Prestinenzi - ha sottolineato all'agenzia LaPresse che è tornata libera già "da fine settembre o inizio ottobre". "Questo dimostra che ha continuato a mantenere una vita assolutamente riservata a tutela di se stessa e dei suoi familiari", ha aggiunto l'avvocato Savio parlando con l'Agi, "Questa donna ha sempre rispettato le prescrizioni che le sono state imposte nonostante si sia sempre professata innocente".

Il delitto

Il delitto di Cogne avvenne la mattina del 30 gennaio 2002. Quel giorno la Franzoni chiamò i soccorsi sostenendo di aver trovato suo figlio (3 anni) che "vomitava sangue" nel suo letto matrimoniale dopo essere andata ad accompagnare il figlio più grande (Davide, di 6 anni) allo scuolabus. In un primo momento le indagini ipotizzarono che qualcuno si fosse introdotto nell'abitazione e, trovando il piccolo, si sarebbe accanito su di lui. Ma l'arma del delitto non fu mai trovata. Così come non furono trovate tracce di terze persone in casa.

Le condanne

Il 19 luglio 2004 la Franzoni fu condannata in primo grado con rito abbreviato a 30 anni di reclusione.

Tre anni dopo, il 27 aprile 2007 la Corte d'Assise d'appello di Torino la condannò a 16 anni concedendole delle attenuanti generiche. Il 21 maggio 2008 la Cassazione confermò la sentenza d'appello e la sera stessa venne portata in carcere. Dal 2014 era agli arresti domiciliari.

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