Annuncio anti-zingari, la madre del passeggero: "Insulti guidati dalla Lega". Salvini: "Cerca pubblicità"

La madre di Raffaele Ariano contro la Lega di Salvini chiede un intrervento a Mattarella: "Minacce all'incolumità fisica di mio figlio e della nostra famiglia"

Annuncio anti-zingari, la madre del passeggero: "Insulti guidati dalla Lega". Salvini: "Cerca pubblicità"

"Caro Presidente, sono la madre di Raffaele Ariano". Inizia così la lettera con cui Annamaria Abbate si rivolge al Capo dello Stato e attacca la Lega di Matteo Salvini. Il giovane ricercatore aveva segnalato via Facebook l'annuncio anti zingari trasmesso da una capotreno di Trenord. Dopo la bufera politica, il leader della Lega aveva preso le difese della dipendente Trenord e sui social era scoppiata una bufera.

Secondo la donna, la posizione della Lega avrebbe provocato un'ondata di odio contro suo figlio. "Come comune cittadino - si legge nella lettera aperta - ha segnalato un'azione scorretta di un capotreno, un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. Per farlo ha scritto con toni pacati e rispettosi un post sul suo profilo Facebook e una lettera a un giornale locale". "Sulla pagina Facebook Ufficiale 'Lega - Salvini Premier' - scrive la donna - è comparso un post che indicava in Raffaele il responsabile del possibile licenziamento della capotreno (licenziamento mai auspicato da mio figlio e di cui non è comparsa mai menzione nei comunicati di Trenord), con tanto di fotografia, nome e cognome e un link diretto alla sua pagina Facebook con la seguente frase: 'State con la capotreno o con il denunciatore, Raffaele Ariano?'". Nella lettera si sottolinea che "a partire dal post di 'Lega - Salvini Premier' è seguito un vero e proprio linciaggio mediatico da parte di sostenitori della Lega". Coinvolti nel linciaggio ci sarebbero anche esponenti di CasaPound e Forza Nuova. Le offese e le "minacce all'incolumità fisica di mio figlio e della nostra famiglia" hanno dunque spinto la Abbate a prendere carta e penna per scrivere la lettera aperta pubblicata da Articolo 21.

"Per pudore - scrive - e rispetto mi astengo dal riportar queste frasi, ma come si può evincere dal materiale documentale consegnato alla polizia, vi sono stati scandagliati i più bui recessi della barbarie umana e civile: epiteti razzisti, omofobi e misogini, diffamazioni sulla sua professionalità, centinaia di minacce di violenza fisica, con tanto di pubblicazione del nostro indirizzo di casa e promesse di incursioni punitive". E mentre lo stesso Ariano sta facendo tutti i passi necessari per tutelarsi legalmente, la Abbate si rivolge a M;attarella convinta che le "istituzioni democratiche del nostro paese" e "la giustizia" sapranno "proteggere tanto la nostra reputazione quanto la nostra incolumità fisica, per la quale abbiamo motivo di temere per la prima volta nella nostra vita".

"L'aggressione e il linciaggio mediatico che si è riversato su mio figlio per il sol fatto di aver chiesto pubblicamente il rispetto di principi e valori scritti nella nostra Costituzione - continua la donna che chiede a Mattarella di "valutare un intervento" - potrebbero colpire chiunque. Quanto accaduto è un fatto politico che riguarda la nostra democrazia. La responsabilità degli insulti e delle minacce da parte degli odiatori del web è certamente personale, ma i cinquantamila commenti sul profilo di un privato cittadino non vi sono arrivati spontaneamente, bensì - per quanto ci risulta - sollecitati e guidati direttamente dalla pagina Ufficiale 'Lega - Salvini Premier'".

Ma immediata è arrivata la risposta di Salvini: "Il lavoro impegna tutto il mio tempo, non posso occuparmi di chi è a caccia di

pubblicità e, dopo essere finito su tutti i giornali italiani, si lamenta dei commenti su Facebook. Ribadisco tutto il mio sostegno alla capotreno che, facendo il suo lavoro, è stata messa alla berlina da chi oggi si lamenta".

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