"Ansia, silenzio e cerotti alla morfina: le ultime ore di Dj Fabo"

Marco Cappato pubblica "Credere, disobbedire, combattere" per raccontare l'ultimo viaggio di Fabiano Antoniani, il dj cieco e tetraplegico andato in Svizzera per sottoporsi al suicidio assistito

"Ansia, silenzio e cerotti alla morfina: le ultime ore di Dj Fabo"

Dopo la morte in Svizzera di Loris Bertocco, in Italia si torna a parlare di una legge sul testamento biologico e il fine vita, ferma da mesi al Senato. Ora Marco Cappato prova a spingere sull'acceleratore con un libro su Dj Fabo.

La storia di Fabio Antoniani ha fatto commuovere l'Italia. Il 40enne, cieco e tetraplegico a causa di un gravissimo incidente stradale avvenuto nel 2014, lo scorso febbraio ha deciso di recarsi in Svizzera per sottoporsi alla pratica del suicidio assistito, ad oggi ancora illegale nel nostro Paese. Ad accompagnarlo nell'ultimo viaggio c'era Marco Cappato, esponente dei Radicali e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni. Per questo suo gesto, Cappato andrà a processo il prossimo 8 novembre per aiuto al suicidio.

In attesa che un giudice decida la sua sorte, il radicale ha pubblicato un libro per raccontare gli ultimi momenti di Dj Fabo. In "Credere, disobbedire, combattere", edito da Rizzoli, Cappato racconta la storia di Antoniani e porta avanti la sua battaglia per una legge in Italia sul suicidio assistito. Il Corriere della Sera ne riporta alcuni passaggi: "Cinque ore penose: ansia fino al confine, silenzio, cerotti alla morfina, aspirazione della salvia alla stazione di servizio sul Gottardo. Cinque ore con una mamma che sta vivendo quanto di più innaturale ci possa essere per una mamma. Carmen mi raccontava la sua vita, come per non perdere il filo che la stava portando dove non avrebbe mai voluto, per una scelta di Fabo che lei non voleva approvare e non voleva condannare: voleva solo rispettare".

Cappato racconta poi che Fabo ha percorso l'ultimo viaggio "a tratti vigile, a tratti sedato", ma sulla consapevolezza della scelta del 40enne non ci sono dubbi. All'esponente dei Radicali, il Dj aveva infatti confessato che, in caso di mancanza di alternative, avrebbe trovato qualcuno disposto a sparargli.

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