È morto Francesco Ruini, apicoltore di Reggio Emilia: dopo essere stato assalito dalle api, il 66enne ha perso la vita per choc anafilattico. La tragedia si è consumata lunedì in Ghana, dove stava insegnando il suo mestiere ai colleghi del posto. Sono risultate inutili tutte le operazioni di soccorso prestate all'uomo, in missione in Africa da Ferragosto. L'ex presidente e vicepresidente dell'Associazione Apicoltori di Reggio e Parma oggi sarebbe dovuto partire per tornare in Italia: lascia moglie e due figli.
Capace e generoso
La Confederazione Italiana degli Agricoltori ha voluto esprimere il cordoglio per la scomparsa di Ruini: "Francesco era un imprenditore capace, generoso e sempre pronto a dare il proprio contributo a chi gli chiedeva un aiuto. Amava il contatto con la natura e la sensazione di libertà che questo lavoro gli regalava. È stato tra i primi a denunciare con forza le pesanti conseguenze dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulle api. Era un collega, ma prima di tutto un amico e un punto di riferimento per tutta l’apicultura emiliano romagnola".
Sul sito di Confapi Ruini aveva ripercorso la propria carriera tramite una specie di autobiografia: "Il mio incontro con le api è avvenuto presto, la mia prima maschera l’ho indossata a sei anni, per accompagnare mio padre che, casaro di professione, era apicoltore per passione. Quando andò in pensione si dedicò alle api e io con lui.
Proseguii gli studi fino alla laurea, ma decisi che l’apicoltura sarebbe stata la mia professione e così fu". Il suo compito era quello di produrre miele di acacia e millefiori con le circa 400 famiglie e di dedicarsi alla riproduzione di nuclei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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