Urla e pianti. L'assegnazione delle prime 26 casette di legno agli sfollati di Pescara del Tronto (Ascoli) dopo il devastante sisma del 24 agosto scorso si è trasformato in dramma.
Altissime le tensioni tra gli abitanti, costretti ad affidare il loro destino a un sorteggio tra tutti i nuclei familiari rimasti senza casa da ormai nove mesi. Il nervosismo, racconta l'Huffington Post, è iniziato con il ritardo del notaio che doveva presenziare alla lotteria.
"Non c'è stato accordo per la divisione, per cui dovremo procedere con l'estrazione a sorte", ha detto il sindaco di Arquata - di cui Pescara del Tronto è una frazione -, Aleandro Petrucci, "Se poi entro qualche giorno i cittadini vorranno accordarsi per scambiare le destinazioni non ci sono problemi".
"È da aprile che aspettiamo", dice qualcuno. "È l'ennesima presa in giro", protesta un altro. Si descrivono come "arrabbiati e depressi", una signora mostra ai giornalisti degli ansiolitici, un'altra racconta dell'inverno in albergo ad Ascoli: "Noi siamo montanari", spiega, "Lì fa caldo, vogliamo tornare qua".
"Siamo i più colpiti dell'Italia centrale, abbiamo aspettato nove mesi e anche io
voglio accollarmi la responsabilità dei ritardi", dice sconsolato Petrucci, che promette di riportare tutti gli abitanti nel Paese entro agosto, "Ma la gente sa l'iter che c'è dietro a tutto questo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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