Arrivano i primi arresti dopo lunghi mesi di indagini condotte dai carabinieri del Nas, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo, in merito all'acquisto di droghe sintetiche dall'estero attraverso il web e, in alcuni casi, il dark web. Il provvedimento è scattato anche per Claudia Rivelli, 71 anni, sorella dell'attrice Ornella Muti. È stata arresta insieme ad altre 38 persone.
Claudia Rivelli e altre 10 persone hanno ricevuto un'ordinanza cautelare agli arresti domiciliari e le restanti 28 sono state condotte in carcere. Lo scorso 15 settembre, l'attrice è stata fermata dalla polizia che, nel suo appartamento della Camilluccia, a Roma, ha trovato e sequestrato tre flaconi contenenti complessivamente circa un litro di sostanza Gbl. L'indagine era partita dal distaccamento della Polaria di Fiumicino, dopo l'intercettazione di un pacco sospetto proveniente dall'estero e indirizzato alla Rivelli.
Il Gbl, noto anche come "droga dello stupro", è finito al centro di numerosi casi di cronaca nell'ultimo periodo. In Italia è stata inserita nell'elenco delle sostanze illegali ma in alcuni Paesi come l'Olanda è ancora consentita. Ed è spesso da qui che arrivano le spedizioni destinate agli acquirenti italiani. Quando la sorella di Ornella Muti è stata sottoposta al processo per direttissima, al giudice ha dichiarato che quel flacone era per suo figlio che vive all'estero, "perché lui la usa per pulire la macchina, io invece lo uso per pulire l'argenteria".
Ora la donna è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché, come si legge nel capo di imputazione, "illecitamente dall'Olanda, con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione 'shampoo' in modo da trarre in inganno la dogana". Sono stati resi noti anche alcuni passaggi delle chat scambiate tra l'attrice e il figlio a Londra. "Pacco arrivato e nascosto" e "fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedì", si legge negli stralci di conversazione resi pubblici.
Nel capo di imputazione il gip Roberto Saulino ha scritto: "Il tenore delle chat Whatsapp e la circostanza che l'indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volontà di quest'ultima di realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell'importazione di sostanza nel Regno Unito, dove tale droga è considerata illegale al pari dell'Italia, in tal modo riuscendo ad aggirare i controlli doganali".
La nipote della donna, Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti, si era detta sicura dell'innocenza di Claudia Rivelli quando era scoppiato lo scandalo: "Scusatemi ma io non ci
posso credere. Davvero non ci posso credere. Mia zia che utilizza la droga dello stupro? Che cosa se ne farebbe? Non so cosa sia successo né perché, ma sono convinta che la zia non sapesse per cosa viene utilizzata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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