Claudia Rivelli, attrice e sorella della ben più nota Ornella Muti (nome d'arte di Francesca Romana Rivelli), è finita sul banco degli imputati del tribunale di Roma per detenzione di droga. Settantuno anni, è stata arrestata dalla polizia mentre il corriere le consegnava un pacco contenente un flacone di gbl, nota anche come droga dello stupro. Le forze dell'ordine indagano da tempo sul traffico dall'estero di questa droga e solo poche settimane fa a essere arrestato per lo stesso motivo è stato Ciro Di Maio, conduttore televisivo.
La polizia di frontiera di Fiumicino ha attivato maggiori controlli sui pacchi in arrivo in Italia e individuato una spedizione sospetta indirizzata proprio a Claudia Rivelli, famosa negli anni Settanta per aver posato in fotoromanzi di successo. Una volta appurato il contenuto del pacco, le forze dell'ordine si sono appostate sotto il condominio all'indirizzo del quale era diretta la spedizione, effettuata con un corriere privato, fin dalle 10 del mattino. Hanno pazientemente atteso per due ore, fino a mezzogiorno, che la consegna venisse effettuata e quindi hanno citofonato a casa di Claudia Rivelli.
Una volta entrati nell'abitazione dell'attrice, appurato che il pacco consegnato fosse quello contenente gbl, sul tavolo hanno rinvenuto un ulteriore flacone sfuso e un terzo flacone ancora imballato. Fantasiose le giustificazioni di Claudia Rivelli, che dopo aver spiegato alla polizia che il flacone imballato fosse pronto per la spedizione all'estero a suo figlio che vive a Londra, pare abbia dichiarato: "Sono prodotti che servono per pulire l'auto". Alle forze dell'ordine avrebbe anche detto che quella sostanza, incolore e inodore, lei la usa per pulire l'argenteria.
Questa versione è stata ribadita anche in tribunale. Dopo aver trascorso una notte in cella di sicurezza, infatti, Claudia Rivelli è finita davanti a un giudice di piazzale Clodio a Roma. Insieme a lei c'era l'ex marito Paolo Leone. Come riporta Il Messaggero, in quell'aula l'attrice ha sostenuto di essere vittima di un equivoco, ribadendo quanto detto già alle forze dell'ordine. "Era arrivato lì perché quell'ordine era stato chiesto da mia madre a mio figlio Giovanni. È stata lei a far conoscere a noi le proprietà di questa sostanza per la pulizia e voleva che avessi una bottiglia di scorta anche io. Lei la usava sempre per gli arredi in argento e i metalli", avrebbe detto Claudia Rivelli.
L'attrice si trova ora a piede libero e prossimamente subirà un processo. Il giudice ha convalidato l'arresto ma per lei non sono state disposte misure cautelari. La prima udienza si terrà il prossimo febbraio.
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