"La direzione è quella". Il premier Mario Draghi nei giorni scorsi ha annunciato l'intenzione di imporre una serie di novità in ottica green pass, estendendolo ad altre categorie per usufruire di alcune attività. Prima però si riunirà la cabina di regia, che dovrebbe essere convocata per la giornata di giovedì prossimo: non si tratterà di decidere il "se", ma solamente "a chi" e "in che modo". Ovviamente anche il "quando". Il nuovo decreto dovrebbe entrare in vigore nei primi giorni di ottobre.
Come cambia il green pass
Il certificato verde potrebbe essere richiesto non solo ai dipendenti della Pubblica amministrazione, ma anche a coloro che svolgono servizi in quei settori in cui è già richiesto il passaporto vaccinale per gli utenti. E quindi tra le ipotesi sul tavolo del governo figurano i lavoratori nei bar, nelle palestre, nelle piscine, nei teatri, nei cinema, sui mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, bus interregionali e traghetti), senza tralasciare ristoratori, camerieri, stuart e hostess. Quanto alle aziende private, si potrebbe trovare un accordo (complicato in partenza) con Confindustria e sindacati che di certo non hanno nascosto più di qualche perplessità. Si valuta anche di estendere l'obbligo ai dipendenti dei centri sportivi.
Per il momento a schierarsi a favore sono stati praticamente tutti i partiti della maggioranza (dal Partito democratico a Forza Italia passando per Movimento 5 Stelle e Italia Viva) ad eccezione della Lega. Matteo Salvini ha ribadito che c'è il 70% della popolazione over 12 già vaccinato a cui si aggiungono 5 milioni di guariti. Dunque il partito di via Bellerio resta "contro obblighi, multe e discriminazioni" e continua a chiedere a gran voce tamponi gratuiti, salivari e rapidi, "per tutti coloro che ne abbiano necessità".
Scatta l'obbligo vaccinale?
Il parere positivo di Draghi all'obbligo vaccinale ha comportato un domino di reazioni politiche, con la Lega che ha fatto muro. Forse il presidente del Consiglio si è spinto oltre, ma all'interno del governo ci sarebbe comunque una sorta di orientamento: aspettare circa due mesi. Come scrive Pasquale Napolitano su ilGiornale in edicola oggi, fonti di governo fanno sapere che si tratta di una "opzione da valutare tra due mesi".
Il traguardo che si vuole raggiungere è quello del 90% di immunizzati, una soglia sotto la quale il governo potrebbe sentirsi chiamato a intervenire. L'auspicio principale è che il rafforzamento del green pass abbia subito effetti positivi, anche perché all'orizzonte resta la possibilità della terza dose che si fa sempre più forte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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