Sono iniziati, anche se in ritardo, i controlli in porto a Civitavecchia. Lo scalo del litorale laziale è crocevia di tantissime rotte, molte delle quali in direzione della Sardegna. Dopo il caos generato dall'incremento dei positivi nei focolai delle discoteche, è stato deciso di aprire l'area drive-in per il tampone sia per chi parte che per chi rientra. Ma questa sembra essere l'unica precauzione adottata a giudicare dai video che sono stati registrati a bordo del traghetto partito da Olbia e attraccato al porto di Civitavecchia in tarda serata.
A documentare il tutto è stato Andrea Bova, presidente di "Unione Comitati", una rete di comitati di quartiere e capo dipartimento Lega-Roma. L'uomo si trovava a bordo del traghetto di ritorno dalla Sardegna e ha registrato il grande assembramento in uscita dalla nave, prima di effettuare il tampone di controllo. Il racconto di Bova, però, parte dagli episodi avvenuti qualche ora prima al porto di Olbia, dove pare non sia stato effettuato nessun controllo ai partenti. Lo scalo olbiese, assieme a quello di Golfo Aranci e, in misura minore, di Porto Torres, è quello maggiormente utilizzato dai vacanzieri che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze in Costa Smeralda, dove si è acceso un elevato numero di focolai.
"Questo è stato il nostro sbarco a Civitavecchia: un assembramento senza controllo, nessun controllo temperatura e soprattutto, se vuoi fare il tampone facoltativo, 2/3 ore di attesa... Vergogna, questo non è il modo di gestire il Covid-19 e soprattutto, se è veramente un'emergenza, non sono queste le condizioni", ha denunciato Andrea Bova. Quello dei traghetti è uno dei problemi maggiori da risolvere. Qualche giorno fa è stata riportata la notizia che ai passeggi di una nave della compagnia marittima Grimaldi Lines, una delle più attive nei collegamenti tra la Sardegna e il continente, sarebbe arrivata una mail da parte del ministero della Salute relativa alla tratta Olbia-Civitavecchia del 14 agosto. "Gentile cliente, sul suo traghetto c'era un positivo. La invitiamo a monitorare il suo stato di salute", era più o meno il contenuto della missiva. Questa comunicazione, però, sarebbe arrivata ai passeggeri 8 giorni dopo il viaggio, il 22 agosto, con tutto ciò che può significare un ritardo di questo tipo in un momento così particolare.Anche lo chef Giancarlo Morelli, sui suoi social, ha lamentato la cattiva gestione dei tamponi, dopo essere passato per il drive-in di Civitavecchia. "Sul foglio che mi rilasciano c’è riportato che l’esito degli esami sarà comunicato tempestivamente! Per ottenere i risultati viene comunicato un numero di telefono e una mail della asl di Civitavecchia. Il numero suona staccato da giorni e alla mail non risponde nessuno", scrive lo chef, che solo martedì riesce a parlare con una segretaria, che le comunica una ulteriore mail alla quale rivolgersi. "Giovedì pomeriggio ancora nessuna notizia. Al centralino mi vengono dati ben 11 numeri diversi dei quali uno solo risponde... La signorina gentilmente di dice..... 'Morelli so’ tanti, il pdf nun è ancora arrivato, ancora nun se sa gniete'...", continua Morelli sottolineando l'accento romano. A quel punto lo chef sbotta: "Dopo 4 gg sono ancora in isolamento senza notizia.
Ma come funziona questa Italia? Non sarebbero dovuti essere tempestivi?". Tra lunghe ore di attesa, assembramenti e colpevoli ritardi nella comunicazione, è evidente che a Civitavecchia ci sia qualcosa che non funziona.
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