Tra associazioni e botteghe, i ragazzi di San Pietro a Patierno

Un mix non pianificato di ex realtà agricole dove il paesino antico e le masserie si miscelano alle palazzine cresciute in mondo anarchico e gli orribili e poco umani agglomerati di case popolari

Tra associazioni e botteghe, i ragazzi di San Pietro a Patierno

A San Pietro a Patierno una delle sensazioni dominanti è quella di essere lasciati soli di fronte alle incertezze della vita. Vi sono però alcune associazioni che lavorano molto bene sul territorio.

Una di queste è il centro della Cooperativa il Grillo Parlante Onlus che dal 2004 offre, grazie a una convenzione con il Comune di Napoli, un servizio di educativa territoriale e dal 2016 un polo territoriale per le famiglie.

“Uno dei progetti più innovativi – racconta Simona Manzoni – socia della cooperativa – è il percorso “abitare la strada”. In pratica due giorni alla settimana andiamo per strada nei luoghi frequentati dai nostri ragazzi. San Pietro a Patierno è uno dei posti dove si fanno più figli in Italia. Capita che ragazze di 13 anni diventino madri. Noi parliamo con loro di tutto, dal sesso, ai metodi di contraccezione, alle loro problematiche famigliare. Spesso sono pieni di rabbia, sentono che il quartiere non offre nulla per loro. Ti dicono che la criminalità organizzata offre loro 200 euro al giorno per fare da palo agli spacciatori e con quei soldi possono comprarsi le scarpe costose e altro. È proprio in questi momenti informali che con i ragazzi si può entrare davvero in confidenza e fargli capire che devono credere in loro stessi e non scegliere la via dei soldi facili che li porterà diritti in carcere”.

Un’altra associazione che lavora molto bene sul territorio è l’Associazione Change, nata per volontà di alcuni ragazzi del territorio. Lo scopo è quello di utilizzare il calcio come mezzo educativo nella vita. I giovani spesso hanno grandi problemi di autostima e sono pieni di energie che se non bene indirizzate potrebbero trasformarsi in aggressività. L’associazione insegna loro che non sono le vittorie, nel campo e nella vita, a determinare il valore di una persona, ma ciò che si è. Lo scopo è quello di far “germogliare” il seme che ogni ragazzo ha dentro. Il calcio diventa così uno strumento per imparare la socializzazione, l’arte del fare gruppo e il rispetto di sé e degli altri. I volontari dell’associazione non fanno sentire giudicati gli adolescenti, ma instaurano con loro relazioni autentiche e li consigliano come dei fratelli maggiori. Lo sport è quindi un mezzo per far capire a ragazzi che sono spaventati dal futuro e da una certa solitudine sociale che l’agonismo non è antagonismo. Vittorio Solombrino, uno dei soci fondatori di Change, racconta che la vera vittoria è “quando dopo anni, sia in momenti belli, ma anche in momenti molto brutti, i ragazzi si ricordano di te e del lavoro svolto insieme”.

Un fattore fondamentale per i quartieri di periferia è il lavoro. A San Pietro a Patierno un tempo esistevano tanti calzaturifici e falegnamerie. Oggi di tutto questo è rimasto molto poco. L’arrivo della Cina nel mercato mondiale ha trasformato la maggioranza dei calzaturifici in rivenditori di scarpe. Anche la falegnameria ha sofferto, nel settore uno dei pochi che ha saputo reiventarsi è l’azienda “Dovere e Figli” che fanno complementi di arredo. L’azienda ha investito in macchinari di ultima generazione, senza perdere il “sapere manuale” della tradizione della falegnameria. Grazie a questa trasformazione oggi i suoi prodotti sono distribuiti in Italia e all’estero.

La famiglia Adamo è invece un ottimo esempio di artigiani all’antica. Antonio, ora in pensione, faceva il restauratore e dipingeva gouache napoletane che vendeva al Vomero e in centro. La moglie Nunzia è invece una delle storiche sarte del quartiere e oltre a lavorare ancora, fa volontariato insegnando come sarta al corso organizzato per le persone del quartiere dall’Associazione di Volontariato Primavera. L’associazione offre molti corsi tra cui teatro, musica e sport negli spazi messi a disposizione dalla VII Municipalità.

Delle donne maltrattate si occupa invece Dream Team, Donne in Rete per la Ri-Vitalizzazione Urbana che fornisce in tutte le periferie nord di Napoli psicologi e avvocati che aiutano le donne maltrattate a separarsi dai mariti che le picchiano, oltre che a occuparsi di politiche di genere.

A San Pietro esiste anche un luogo che sembra perduto nel tempo.

È la splendida Masseria Luce, edificio agricolo del 1700 che è stato trasformato da un’associazione di quartiere in uno bellissimo museo della storia contadina in cui si fanno moltissime attività come il presepe vivente, corsi di teatro o per fare le pizze e il pane o ballare la tammuriata.

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