Ti ostini a non voler pagare l'acqua? E noi te la razioniamo. È quanto succede ad Asti dove il comune di centrodestra dichiara guerra al campo nomadi della città. Negli ultimi anni, gli abitanti del campo sono arrivati ad accumulare oltre 600 mila euro di bollette non pagate. Per farli scendere a più miti consigli, si è deciso di procedere con il razionamento dell'acqua. D'ora in avanti, mediante l'installazione di un sistema di valvole, non si potranno consumare più di 80 litri d'acqua pro capite al giorno. "Oggi abbiamo provveduto al razionamento dell'acqua al campo sinti di via Guerra. Con un passivo di circa 634 mila euro di bollette non pagate, siamo i primi che fanno qualcosa di concreto per risolvere l'emorragia di soldi. La stessa misura sarà presa anche per gli altri. Si passerà da circa 36 mila metri cubi di acqua all'anno a poco più 2 mila metri cubi, con un risparmio (viste le nuove tariffe in vigore) di circa 100 mila euro all'anno".
Lo annuncia su Facebook il vice sindaco di Asti, Marcello Coppo (Fratelli d'Italia). "La procedura è molto semplice: l'elettrovalvola che è stata montata permette un'erogazione dell'acqua a fasce orarie e in più, nel caso venisse manomessa, interrompe completamente il flusso d'acqua.
Stiamo provvedendo all'inserimento dei dati", racconta l'esponente di Fdi mentre assiste all'intervento di un tecnico della società che gestisce l'acquedotto della città piemontese. Quindi la promessa: "È un altro grande passo verso il nostro grande obiettivo, vale a dire la chiusura di questi campi nomadi", conclude il vice sindaco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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