Astori, il ricordo dell'arcivescovo: "Fiorentino, da sempre e per sempre"

Nell'omelia il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze ricorda Astori per "la sua umiltà, il senso di responsabilità, la semplicità e la modestia che lo rendevano a tutti così caro"

Astori, il ricordo dell'arcivescovo:   "Fiorentino, da sempre e per sempre"

"Il modo improvviso e crudele con cui il capitano ci è stato tolto, ci rinvia alla nostra povertà di creature, che non dispongono di tutto ma che le cose essenziali le ricevono, a cominciare dalla più essenziale, la vita. Una morte, quella di Davide, che ci richiama a maggiore umiltà, a tanta gratitudine, a quel senso del limite che spesso manca in questo tempo di superbia. E non a caso, nel fare memoria del capitano, molti hanno ricordato la sua umiltà, il senso di responsabilità, la semplicità e la modestia che lo rendevano a tutti così caro".

Le parole dell'arcivescovo

Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, durante l'omelia nella santa messa funebre del calciatore della Fiorentina Davide Astori nella Basilica di Santa Croce. "Al tempo stesso, mentre contempliamo la fragilità della vita, ne scorgiamo anche la grandezza e lo splendore, quella preziosità che la fa tanto rimpiangere quando viene meno - ha aggiunto il cardinale Betori -E anche sulla bellezza della vita c'è un messaggio importante che la morte di Davide Astori lascia a tutti noi. Non sempre e non dappertutto la vita è riconosciuta nel suo valore. C'è chi la mette in pericolo con modelli di comportamento nocivi, e chi minaccia la vita degli altri o non ne rispetta la dignità. Troppi nel mondo vedono la loro vita disprezzata, fatta merce, usata, emarginata, non circondata dalle dovute cure".

E ancora: "Abbiamo scoperto in questi giorni, con ammirazione, l'impegno del capitano per i bambini malati nel nostro ospedale Meyer e in Paesi lontani. Ma non meno significativa è stata la testimonianza di suoi compagni più giovani, che nella squadra si sono sentiti da lui accolti, indirizzati, sorretti - ha sottolineato l'arcivescovo di Firenze - La sua vita spezzata da un male misterioso richiami tutti noi a prenderci cura della vita degli altri, soprattutto dei più deboli e dei più miseri. In ogni vita umana è nascosto il germe di vita divina".

Con la sua precoce scomparsa e il vasto affetto che gli è stato tributato, segnala "l'inserimento" del capitano della Fiorentina Davide Astori "in questa nostra città di Firenze, che lo riconosce oggi come uno dei suoi, un fiorentino, da sempre e per sempre". Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell'omelia. Aggiungendo che il capitano "ci è stato tolto, ci rinvia alla nostra povertà di creature, che non dispongono di tutto ma che le cose essenziali le ricevono, a cominciare dalla più essenziale, la vita.

Una morte, quella di Davide, che ci richiama a maggiore umiltà, a tanta gratitudine, a quel senso del limite che spesso manca in questo tempo di superbia. E non a caso, nel fare memoria del capitano, molti hanno ricordato la sua umiltà, il senso di responsabilità, la semplicità e la modestia che lo rendevano a tutti così caro".

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