"Perché non ci sono rischi". I virologi 'assolvono' il vaccino AstraZeneca

AstraZeneca nell'occhio del ciclone. Ma la scienza rassicura: "C'è differenza tra correlazione temporale e causale"

"Perché non ci sono rischi". I virologi 'assolvono' il vaccino AstraZeneca

Da alcuni giorni non si parla d'altro: da un lato il vaccino AstraZeneca e dall'altro le reazioni avverse che fanno temere (fino a quando non avremo risposte dall'autopsia) addirittura per la morte di due militari in Sicilia. Danimarca, Norvegia e nelle ultimissime ore l'Irlanda ne hanno sospeso temporaneamente la somministrazione dopo i casi di coaguli nel sangue. Su più di 17 milioni di persone vaccinate con il siero di AstraZeneca, "finora in tutta l'Ue e nel Regno Unito ci sono stati 15 eventi di Tvp (Trombosi venosa profonda) e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la società ha ricevuto all'8 marzo. Questo dato è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati", riporta una nota di AstraZeneca.

Proviamo a fare chiarezza

Insomma, inutile negare che sia un gran casino nel bel mezzo della campagna vaccinale anti-Covid che subirà, nei prossimi giorni, finalmente quell'impennata (500mila vaccini al giorno l'obiettivo del Commissario Figliuolo) necessaria per mettere alle strette il virus e in sicurezza la maggior parte delle persone. Sicurezza e chiarezza, appunto, è quanto i cittadini italiani giustamente chiedono. "Bisogna aspettare. Le spiego con un esempio la differenza tra correlazione causale e temporale. Se oggi piove e io scivolo in casa, non significa che sia caduto a causa della pioggia, ma se finisco a terra sul marciapiede bagnato potrebbe esserci una correlazione, in questo caso causale”, afferma il Prof. Carlo Federico Perno, Direttore di Microbiologia e Virologia al Bambin Gesù di Roma, in un'intervista su Repubblica.

Lo stop di AstraZeneca

Per il momento, però, il siero italo-inglese ha subìto un boomerang incredibile: un lotto di vaccini è stato bloccato, alcuni Paesi hanno chiesto lo stop alle somministrazioni e gli italiani che dovranno sottoporsi nei prossimi giorni a questa vaccinazione hanno più dubbi che certezze. Ma c'è una realtà "incontrovertibile" che dovrebbe rassicurare. "La prima dose AstraZeneca, nel mondo è stata già somministrata a milioni di persone e non è stato segnalato alcuno di quei drammatici eventi a cui stiamo assistendo. Quindi è ragionevole pensare, ma deve essere un’indagine a chiarirlo, che reazioni avverse e decessi registrati non siano correlati al vaccino in sé ma a singoli lotti. Sempre che per questi ultimi venga dimostrata la correlazione causale cui accennavo”, afferma Perno.

Però, mentre nel caso di Pfizer e Moderna sono molto meno frequenti i casi di gravi reazioni avverse, per AstraZeneca le cose non vanno certo a meraviglia. "Un vaccino, per definizione, deve essere prima di tutto sicuro, proprio perché viene inoculato a persone sane e non, come la chemio, a malati gravi - continua l'esperto - E se è tollerata una tossicità, modesta e tipica dei vaccini, non sarebbe ipotizzabile in nessun caso una tossicità grave”.

"Nessun rischio con AstraZeneca"

"Non c'è nessun rischio con Astrazeneca. Nessuna correlazione finora dimostrata nè nesso causale tra vaccino e mortì. C'è molta emotività rispetto ai vaccini, già ai tempi del vaccino anti-influenzale, ma a tutt'oggi, e questo vale per Astrazeneca, non c'è nessuna correlazione sinora dimostrata nè un nesso causale tra la somministrazione del vaccino e le morti che si sono verificate. Per questo, prima di prendere certe decisioni bisogna essere molto cauti". Queste dichiarazioni sono del Presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, intervenuto domenica alla trasmissione "Mezz'ora in più". Palù ha continuato il suo intervento sottolineando come, sui casi di morte sospetta, "il caso austriaco si trattava di un'ematopatia, cioè una malattia del sangue, a Napoli si trattava di un infarto intestinale e in Sicilia è ancora in atto l'autopsia. Posso dire che sia dagli studi validativi che dalle milioni di dosi che sono state somministrate, specie nel Regno Unito che è un laboratorio a cielo aperto, non si sono verificati incidenti trombo embolici o mortali correlati". In totale, infatti, i casi di trombo embolia sono stati circa 250 su 11 milioni, "nè più nè meno di quelli riscontrati con Pfizer e siamo ben al di sotto dell'incidenza relativa di questi fenomeni nella popolazione normale, soprattutto negli anziani cioè circa 1 su 1.000 o 2.000".

"Mi rivaccinerei con AstraZeneca"

"AstraZeneca è un vaccino che ha mostrato che se usato su vasta scala riduce le ospedalizzazioni Covid con polmonite. Io, se potessi, mi rivaccinerei con AstraZeneca, ci metterei il braccio, non avrei nessuna paura a rifarlo. Non dimentichiamo che qualunque farmaco che assumiamo ha effetti collaterali". È questo il parere di Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'Ospedale di Genova, che intervenendo a "Domenica In" ha aggiunto: "Mi rivolgo ai magistrati, rispondano in 24-48 ore. Il modo per uscire da questo incubo sono i vaccini. Spero che chi domani è programmato per farlo, lo faccia, contento di farlo". L'infettivologo, poi, ha sottolineato come non sia necessario fare un esame sierologico prima del vaccino ma soltanto di spostare più in avanti la vaccinazione per chi ha già gli anticorpi naturali. "Tuttavia occorre un'indicazione certa e chiara anche ministeriale. Ad oggi infatti il sierologico non è richiesto per fare il vaccino".

"Mi arrendo..."

"Vi capisco se deciderete di non vaccinarvi spaventati da decisioni inspiegabili, titoli terrorizzanti, menefreghismo delle case farmaceutiche. Vi capisco e mi dispiace perché vi esporrete a un rischio grave - quello di contrarre COVID-19 - per evitarne uno irrisorio, correlato alla vaccinazione. Mi dispiace ma non posso farci niente. Mi arrendo". Sono queste le parole del virologo Roberto Burioni che ha scritto sulla sua pagina Facebook in cui campeggia la notizia della Regione Piemonte che ha sospeso la vaccinazione con AstraZeneca a titolo precauzionale dopo il decesso di un'insegnante.

Nonostante nei giorni scorsi il virologo sia entrato a gamba tesa contro AstraZeneca sul famoso lotto

ritirato e i dati che non erano ancora stati pubblicati, anche Burioni sta dalla parte della vaccinazione di massa, l'unica soluzione concreta per uscire fuori dalla pandemia che ci tiene in casa e distanziati da ormai un anno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica