Aumenta il numero dei decessi avvenuti in seguito alla somministrazione dei vaccini anti-Covid. E ancora una volta è il siero prodotto da Astrazeneca a creare allarme e preoccupazioni tra i cittadini.
L'ultimo caso è rappresentato da un docente della provincia di Biella, deceduto solo poche ore dopo l'inoculazione del vaccino. Una situazione che ha spinto l'Unità di crisi della regione Piemonte a percorrere la via della sospensione precauzionale del siero prodotto dal colosso anglo-svedese, come specificato da una nota ufficiale diramata direttamente alle Asl. "È disposta l'immediata sospensione delle vaccinazioni con il predetto vaccino, a prescindere dai lotti giacenti presso le vostre farmacie", dichiara infatti nel comunicato Antonio Rinaudo, coordinatore generale e commissario per il piano vaccinale. In seguito il provvedimento è stato limitato al solo lotto sospetto.
Nessuna notizia, almeno per il momento, per quanto riguarda quella che risulta essere la sesta vittima in breve tempo nel nostro Paese. Di certo si sa che si tratta del primo caso di decesso verificatosi entro i confini territoriali della regione Piemonte ed entro poche ore dalla somministrazione del siero anti-Covid di Astrazeneca, avvenuta nella giornata di ieri, sabato 13 marzo.
Sospensione precauzionale
Solo un lotto sarebbe comunque al momento stato sospeso. Questa la decisione della Regione, che intende proseguire le vaccinazioni coi restanti lotti Astrazeneca a sua disposizione: "Essendo stato individuato il lotto sospetto, del quale faceva parte il vaccino somministrato al soggetto deceduto, la sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria e della Commissione di Vigilanza del Farmaco, deve intendersi limitata unicamente ai vaccini facenti parte del lotto in questione", si legge nel comunicato inoltrato alle Asl.
Tra l'altro, stando a quanto riferito da La Stampa, proprio in Piemonte nelle scorse ore era stata data un'importante accelerazione al piano vaccinale. Uno sprint che potrebbe ora subire qualche rallentamento di carattere precauzionale, specie dopo la convocazione della commissione sulla farmaco-vigilanza, che si occuperà di attivare le varie procedure previste in casi del genere."Si tratta di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso", spiega Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità."Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini".
Gli altri casi
Ad oggi indagano sul decesso di cinque pazienti dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca ben cinque procure della Repubblica, tre in Sicilia e due in Campania: le vittime sono tre uomini appartenenti alle forze dell'ordine e due orbitanti nel mondo della scuola (un bidello ed una professoressa). Secondo le notizie diffuse fino ad ora le uniche due autopsie effettuate escluderebbero un rapporto di causa-effetto legato all'inoculazione del vaccino. Si tratta del caso del 54enne maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, deceduto per infarto a meno di 48 ore dalla somministrazione e di quello della professoressa napoletana Annamaria Mantile, morta dopo pochi giorni.
Per quanto riguarda gli altri tre casi sospetti, si attende nelle prossime ore l'esame autoptico sul corpo del 43enne maresciallo della Marina militare Stefano Paternò, vittima di un infarto il giorno dopo aver ricevuto il vaccino Astrazeneca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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