Aumento Iva, Cgia: una stangata sul costo dei carburanti

L'Associazione artigiani mette in guardia: effetti su benzina e gasolio e poi sulla domanda

Aumento Iva, Cgia: una stangata sul costo dei carburanti

L'aumento dell'Iva pesa sulle tasche degli italiani e si fa sentire molto al distributore di benzina. Secondo uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre, nel solo 2011 le accise sui carburanti sono aumentate di sette volte, portando a rincari di 377 euro per ogni veicolo.

Rispetto al 2010, una famiglia media che possiede un auto a benzina, ha subito negli ultimi tre anni un rincaro di 216 euro. Se a inizio ottobre sarà confermato l'incremento sull'Iva, salirà a 219 euro.

La situazione non è affatto rosea neppure per chi utilizza un'autovettura a gasolio. Gli aumenti nelle aree di servizio - a seguito dell'incremento sulle accise e l'Iva - hanno toccato i 372 euro. Con l'incremento dell'Iva, l'aggravio salirà a 377 euro.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, ha evidenziato che "corriamo dei grossi pericoli", e che i dati emersi "devono servire da monito". Incrementi pesanti sul costo dei carburanti possono infatti avere effetti anche sullo spostamento delle merci, visto che "l'80% circa in Italia viaggia su gomma".

Un mancato blocco dell'aumento sull'Iva porterebbe facilmente - ricorda Bortolussi - a "un rincaro generalizzato dei prezzi di tutti i beni che quotidianamente troviamo sugli scaffali dei negozi o dei supermercati".

Il rischio è "di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi, che vivono quasi esclusivamente di consumi interni".

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