Australia, arrestati 4 libanesi: progettavano un attentato aereo

Volevano colpire un volo "interno" con veleno o esplosivo da mettere in un tritacarne. Fermati a Sydney due padri con i rispettivi figli maschi, tutti di origine libanese

Australia, arrestati 4 libanesi: progettavano un attentato aereo

Era un piano amatoriale, progettato da attentatori "non professionisti": ma poteva essere portato a termine tranquillamente. In Australia, la polizia di Sydney ha arrestato quattro uomini, due padri e due figli, con l'accusa di stare progettando un attentato aereo. Le quattro persone arrestate avevano collegamenti con lo Stato islamico in Siria, dato che il fratello di uno dei fermati ha attualmente un ruolo importante nel Califfato, a testimonianza della capacità di Daesh di muovere come pedine su di una scacchiera i propri affiliati sparsi in giro per il mondo.

L'indagine della polizia di Sydney era nata da una segnalazione fatta ai servizi australiani da quelli di un Paese occidentale. I quattro arrestati, di origine libanese, stavano lavorando sottotraccia per organizzare un attentato clamoroso, simile a quelli dell'11 settembre 2001.

Le quattro persone non erano note alle autorità come soggetti radicalizzati, dunque erano riuscite ad andare avanti nella progettazione dell'attentato. L'idea originaria era colpire un volo internazionale, ma date le notevoli complicazioni stavano per ripiegare su un volo interno.

Nel corso di una perquisizione nelle loro abitazioni, le forze speciali hanno ritrovato diverso materiale, tra cui un frullatore e un tritacarne elettrico. Gli inquirenti pensano che volessero asfissiare passeggeri ed equipaggio usando una sostanza tossica nascosta in un tritacarne.

L'altra idea è che volessero realizzare una bomba composta con dell'esplosivo fatto in casa. Non si esclude che gli utensili domestici dovessero essere messi nel bagaglio a mano per cercare di superare i controlli di sicurezza.

Secondo alcuni esperti, gli ordigni rudimentali pensati dai quattro aspiranti

terroristi non sarebbero stati in grado di uccidere, mentre il governo australiano non sottovaluta la minaccia e per le settimane a venire sta disponendo controlli ulteriori nei principali scali australiani.

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